Conclusa l’esperienza saudita, per Pioli è arrivato il momento di cominciare a pianificare la prossima stagione della sua Fiorentina.
Spesso, nella storia del calcio, a determinati allenatori, soprattutto a quelli più vincenti, sono stati attribuiti come fissi certi schemi di gioco, ritenuti basilari all’interno della loro filosofia calcistica, così ferrea da risultare impossibile anche solo da scalfire.
Non è un caso, di conseguenza, che anche durante questa caldissima estate, nella quale molti allenatori hanno già fatto le valigie per abbandonare il proprio precedente posto di lavoro, abbiano già iniziato a circolare numerose illazioni circa il modulo che ognuno di questi tecnici sceglierà di adottare nella sua nuova meta.
In particolare, è frequente, in tutti i vari casi, la domanda che si interroga sulla voglia di questi professionisti di adattare la loro nuova squadra al proprio sistema o, con grande umiltà, scegliere di optare per il contrario, andando a sconfessare, in parte, le idee tattiche proposte nelle precedenti esperienze.
Era impossibile, di conseguenza, che anche l’avvio della seconda avventura di Stefano Pioli sulla panchina della Fiorentina riuscisse a superare indenne questa pioggia di interrogativi tattici, la quale, sebbene sia trascorsa ancora solo una settimana di mercato, si sono già abbattuti sul Viola Park.
Il quesito principale, al momento, sembra, tuttavia, essere soprattutto uno: l’allenatore ducale si fiderà della sua amata difesa a quattro o sceglierà di cambiare spartito, dando fiducia a quella a tre già sperimentata dai gigliati con Raffaele Palladino?
Una Fiorentina a quattro…
La carriera di Stefano Pioli come allenatore, fino ad ora, nella stragrande maggioranza delle esperienze che il tecnico ha vissuto sulle varie panchine finora, testimonia come la sua passione, a livello tattico, sia la difesa a quattro, perfetta per poter posizionare, poi, la squadra con l’offensivo 4-3-3.
Questo schieramento, in particolare, ha conosciuto l’apice della sua epopea negli anni del ducale a Milanello, quando, grazie alla pericolosità degli esterni rossoneri, il Diavolo riuscì a raggiungere momentaneamente l’acerrima rivale cittadina a quota diciannove scudetti.
Era ovvio, dunque, che la prima ipotesi riguardo al modulo che la Fiorentina adotterà da metà Agosto in poi prendesse seriamente in considerazione una linea difensiva a quattro, con Ranieri e Comuzzo confermati centrali, posti in mezzo ai pericolosi e veloci Dodò e Gosens.
Qualora Stefano dovesse davvero scegliere di continuare a dare fiducia a questo assetto, la Viola di Rocco Commisso non dovrebbe mettere più mano al portafoglio per rinforzare il reparto arretrato, se è vero che, oltre ai due titolari, il tecnico emiliano avrebbe a disposizione anche Pongracic’ e il neo acquisto Viti, pronto a farsi valere fin da subito.
Aldilà di questo enorme lato positivo, tuttavia, per i centrali gigliati, fino ad ora abituati a muoversi all’interno di una linea a tre, sarebbe assolutamente necessario un periodo di ambientamento all’interno delle nuove regole tattiche imposte dall’ex Milan, il quale, ovviamente, dovrebbe andare a lavorare anche sugli esterni.
Nell’equilibrio di un 4-3-3, infatti, Gosens e Dodò devono sì spingere, ma prestare anche grande attenzione in fase difensiva, molta di più rispetto a quella che sono abituati a mettere quando posizionati sulle fasce in un centrocampo a quattro o a cinque.
…o a tre?
La Fiorentina di Raffaele Palladino, come affermato in più circostanze, ha avuto la bravura di saper rispondere efficacemente a numerose problematiche durante l’anno, andando, per esempio, a mutare il proprio abito tattico, passando per vari assetti.
Quello della difesa a tre, sperimentato durante gli ultimi due mesi di stagione, ha offerto, in particolare, numerosi dividendi, tanti abbastanza da insinuare il dubbio che Stefano Pioli, dimostrando ancora una volta la grandissima umiltà di cui dispone, possa scegliere di seguire uno dei più antichi detti calcistici.
Lo slogan “squadra che vince non si cambia” risale alla metà dello scorso secolo e, durante gli anni, sebbene vada filosoficamente contro alcune delle più moderne ed apprezzate dottrine di pensiero, ha dato prova di disporre di una qual certa validità.
Ecco, allora, che l’allenatore ducale potrebbe davvero scegliere di lasciare Gosens e Dodò all’altezza della linea di centrocampo, affidandosi dietro ai tre centrali che hanno chiuso come titolari della Fiorentina la scorsa stagione, permettendo che si vada a creare una qualche continuità con quanto fatto fino a questo momento.
Come già lasciato intuire nel paragrafo precedente, tuttavia, la Viola, decidendo di optare per questa strategia tattica, si troverebbe bisognosa di qualche colpo in difesa: oltre ai quattro difensori già citati, Pablo Marì e Valentini, al momento di proprietà gigliata, non sembrano rientrare nel progetto.
Almeno due calciatori, di conseguenza, dovrebbero arrivare per completare il reparto e il loro acquisto, soprattutto se Moise Kean dovesse rimanere nella città di Dante e Brunelleschi, potrebbe rimanere solo un’utopia per i tifosi viola.
Si starà a vedere: la scelta è nelle mani di Stefano Pioli.
Foto: facebook ACF Fiorentina.