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Fiorentina, Dzeko offre più opportunità: tra cosa può scegliere Pioli

Fiorentina, le nuove variabili tattiche.

Con l’arrivo del bosniaco, fortemente voluto dal tecnico ducale, la Fiorentina dispone di molteplici variabili tattiche.

Uno dei limiti maggiori della Fiorentina di Raffaele Palladino, capace di raggiungere la semifinale di Conference League e la sesta piazza in campionato, valida per riconfermare la presenza nella terza coppa continentale, è stato quello di non disporre di una grande varietà di attaccanti.

A voler ben guardare, difatti, l’unico vero centravanti a disposizione della Viola si è rivelato essere Moise Kean, il quale ha disputato una stagione grandiosa pur non potendo contare su un cambio adeguato, in grado di concedergli il meritato riposo.

Palladino, non a caso, ha sempre visto Beltran, Zaniolo e Colpani, impiegati, nelle loro precedenti esperienze, anche come punte, come dei trequartisti o delle ali, inadatti a sostituire l’attaccante azzurro al centro dell’attacco. Di conseguenza, quando l’ex Juve si è infortunato, l’allenatore campano si è trovato in grande difficoltà nel rimpiazzarlo.

La prima mossa di Stefano Pioli per rinforzare la sua nuova Fiorentina in vista della prossima stagione, dunque, non poteva che essere l’acquisto di un altro attaccante, in grado di garantire alla sua rosa una maggiore, e assolutamente necessaria, profondità in quel reparto.

L’entourage gigliato, di comune accordo con il nuovo tecnico, ha optato per un veterano come Edin Dzeko, acquistato solo dopo una lunga bagarre con i rivali felsinei, anche loro in cerca di un profilo capace di fornire esperienza e solidità nel ruolo di centravanti.

La Fiorentina, quindi, si ritrova ora a disporre di un veterano talentuoso e navigato, il quale potrebbe non rappresentare un semplice sostituto, ma anche un ulteriore titolare.

Fiorentina, doppia punta…

Nonostante sia ancora prestissimo per provare a disegnare la Fiorentina del prossimo anno, visto e considerato che il mercato è solo all’inizio, conoscendo Stefano Pioli e le sue preferenze tattiche, non è del tutto impossibile iniziare a teorizzare quale potrebbe essere l’assetto della Viola che vedremo da Agosto in poi.

L’ex allenatore di Lazio, Milan e, ormai, dell’Al Nassr di Ronaldo, infatti, ha quasi sempre scelto di optare per uno schieramento che prevedesse una linea difensiva formata da quattro giocatori e, di conseguenza, è abbastanza probabile che questo suo atteggiamento non muti in vista del prossimo anno.

A centrocampo, poi, il ducale non disdegna la presenza di tre soli elementi, incaricati di svolgere un fondamentale ruolo di raccordo fra i due reparti, come, a loro tempo, facevano Tonali, Bennacer e Kessié nel Milan campione d’Italia del 2022.

Se, quindi, si hanno delle certezze per quanto riguarda la mediana e la difesa, qualche dubbio in più sussiste in relazione al reparto avanzato, dove, negli anni, Pioli ha alternato varie opzioni, dando grande fiducia alla presenza di ali sulle fasce.

Tuttavia, la sua Fiorentina, almeno ad oggi, non dispone di grandi esterni e, con l’arrivo di un altro centravanti e la presenza di numerosi trequartisti in rosa, non è impensabile che Stefano scelga di affidarsi ad un attacco a due punte, coadiuvato dalla presenza di un regista offensivo leggermente arretrato.

Gudmundsson, secondo il parere di chi scrive, sarebbe perfetto in quella posizione, così come Dzeko e Kean nelle vesti di partner d’attacco, ognuno al servizio delle qualità dell’altro.

…o tridente?

La qualità che Edin Dzeko offre, oltre all’abilità sul terreno di gioco, è quella di essere un leader intelligente e, soprattutto, umile, in grado di accettare anche un ruolo marginale rispetto a quello a cui, in altri momenti della sua carriera, è stato abituato.

Il bosniaco lo ha dimostrato nella parentesi interista, durante la quale, quando Lukaku tornò in condizione dopo un avvio molto stentato, lui non si fece molti problemi a cedergli il passo, abbracciando l’incarico di centravanti di riserva, pronto all’uso in ogni situazione.

E’ tutto tranne che impensabile, dunque, che, trascorsi altri due anni e toccate le trentanove primavere, Edin approvi l’idea di fare il sostituto di Moise Kean, venticinquenne in rampa di lancio e pronto, proprio per questo, a prendersi il futuro della Fiorentina.

Qualora ciò accadesse e, ovviamente, Stefano Pioli lo reputasse una buona soluzione, l’assetto della Viola muterebbe in un 4-3-3, nel quale Gudmundsson andrebbe a spostarsi sulla fascia rispetto all’opzione raccontata nel precedente paragrafo.

Se lo spot di centravanti sarebbe ovviamente ricoperto dall’ex Juve, quello di ala destra, tuttavia, dovrebbe attendere un acquisto proveniente dal mercato, se è vero che, ad oggi, fra i giocatori di proprietà del club gigliato, non c’è nessuno che possa andare a colmare questa lacuna.

L’arrivo di un esterno, dunque, nel caso in cui l’allenatore ducale scelga di optare per questo sistema, sarebbe inevitabile e, di conseguenza, la decisione diverrebbe responsabilità non solo del tecnico, ma anche di tutta la società, la quale dovrà scegliere se fornire o meno la sua disponibilità nei confronti di un ulteriore investimento.

Foto: facebook ACF Fiorentina.

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