Uno scenario quasi distopico ma che può trasformarsi in realtà. L’Australia è pronta ad accogliere un match ufficiale di Serie A.

Il 2026 sarà l’anno delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Un evento imperdibile per il nostro paese, che torna ad accogliere la fiamma olimpica a 20 anni dall’ultima volta.

E proprio San Siro sarà il teatro della cerimonia d’apertura. Le porte della Scala del Calcio verranno spalancate agli atleti di tutto Mondo, che occuperanno il prestigioso prato verde, rendendolo indisponibile alle due squadre di Milano.

L’inaugurazione della XXV edizione dei giochi olimpici invernali si terrà tra il 7 e l’8 febbraio, weekend in cui il Milan dovrebbe giocare tra le mura amiche contro il Como.

Destinazione Australia

La soluzione più logica sarebbe quella di optare per il posticipo della sfida tra le due formazione lombarde. La Lega Serie A però pensa in grande e vuole sfruttare questa occasione per esportare il proprio brand oltreoceano.

L’obbiettivo è chiaro: restituire appeal al nostro campionato anche all’estero, dove la Serie A vive all’ombra di leghe come Premier o Liga.

Obbiettivo condiviso anche dalla società rossonera, che da anni senza nascondersi sta cercando di internazionalizzare il Milan, spesso scontrandosi con tifosi e appassionati.

Per 90 minuti San Siro sarò sostituito dall’Optus Stadium di Perth, Australia. Nazione in cui i rossoneri potrebbero giovare del sostegno del pubblico.

Per l’ufficialità non manca solamente l’ok del Como (che non dovrebbe ostacolare le operazioni), ma anche quello di Figc, Uefa e Fifa. Secondo la Gds la richiesta ai tre enti è già stata depositata e la risposta sarebbe attesa entro settembre.

Si tratterebbe di un trasloco storico, la cui idea sarebbe condivisa anche dagli altri campionati. In primis dalla Liga, il cui presidente Tebas poco più di un anno fa dichiarò: “Non so quando, ma questa volta LaLiga giocherà partite ufficiali all’estero”.

Dopo la Goal Line Technology, il Var e il fuorigioco semiautomatico, la Serie A potrebbe vestire nuovamente i panni del pioniere. Infatti in una realtà sempre più globalizzata come la nostra i confini calcistici in futuro potrebbero essere destinati sparire.