Il Girone I di qualificazione ai Mondiali vede trionfare la Norvegia, mentre l’Italia è costretta, di nuovo, a passare dallo spareggio
Cala il sipario anche sul Gruppo I delle qualificazioni ai Mondiali UEFA 2026 e il verdetto è senza appello: la Norvegia ha dominato, mentre l’Italia si ritrova, suo malgrado, a dover dirottare il proprio viaggio, ora più lungo e tortuoso, verso la Coppa del Mondo. Un girone che doveva essere una formalità per gli azzurri ha portato all’ennesima umiliazione per la storia e la tradizione del nostro calcio.
La macchina perfetta
La Norvegia ha meritato ampiamente il primo posto e la qualificazione diretta (24 punti in 8 partite, 8 vittorie su 8, con un impressionante +32 nella differenza reti).
Il segreto, scontato dirlo, risiede nell’impressionante efficacia offensiva, guidata dal fuoriclasse Erling Haaland.
La nazionale scandinava, pur non avendo la tradizione delle giganti europee, ha dimostrato grande solidità difensiva, che, unita al cinismo dell’attacco, l’hanno portata a chiudere con anticipo ogni discussione sulla qualificazione.
Ci risiamo
Per l’Italia (seconda con 18 punti), il sapore è quello amaro dell’ennesimo fallimento.
Pur chiudendo il girone con un bottino di 6 vittorie e 2 sconfitte, le battute d’arresto arrivate contro la Norvegia hanno reso vano lo sforzo contro le altre squadre, match in cui comunque gli uomini di Gattuso non hanno brillato.
Gli Azzurri, pur avendo, parrebbe, trovato la chiave per un buon attacco (la doppia punta), hanno mostrato una preoccupante fragilità difensiva, subendo molti più gol del previsto.
La squadra ha fallito l’obiettivo primario e ora dovrà affrontare il temuto turno di playoff: ancora non è dato sapere le avversarie, in quanto i gironi di qualificazione non sono ancora conclusi, ma l’incubo di non partecipare ai Mondiali per la terza volta consecutiva ora è concreto.
Le altre protagoniste
Israele si è classificata come terza, conducendo un girone onorevole (12 punti) e mostrando buone capacità offensive, nonostante gli scricchiolii difensivi.
Ha tenuto vivo il duello per il secondo posto fino alle battute finali, ma alla fine ha prevalso l’Italia.
Estonia e Moldavia chiudono il girone come fanalini di coda. La Moldavia in particolare ha fatto registrare numeri molto negativi (solo 1 punto), evidenziando un divario tecnico troppo ampio. L’Estonia ha strappato qualche punto (4), ma il suo ruolo è rimasto quello di comprimaria.
In definitiva, il Girone I ha incoronato la potenza fisica e offensiva della Norvegia, gettando invece l’Italia in una crisi profondissima: nonostante la qualificazione sia ancora nelle sue mani ( e forse proprio per questo), l’odore che si respira nell’aria è quello della tragedia annunciata.









