De Laurentis e Spalletti: storia di un amore finito
La separazione contrattuale tra De Laurentis e Spalletti è ancora oggi oggetto di discussione tra i tifosi del Napoli.
Non c’è una ragione unica che chiarifichi la fine del rapporto. Ciò che possiamo fare è provare a riassumere quelle che possono essere le ragioni che hanno determinato la fine del ciclo di Spalletti a Napoli.
Cosa sappiamo con certezza
Spalletti aveva firmato un contratto con il Napoli di due anni nel 2021, più una opzione per il terzo anno da parte dei partenopei. De Laurentis esercitò quella opzione unilateralmente.
Dopo la conquista del terzo scudetto, Spalletti si aspettava, a detta sua, un rinnovo vero. Quindi, una aperta discussione sulle condizioni contrattuali, durata del contratto e riconoscimenti economici in caso di nuove vittorie.
In pratica, l’allenatore toscano dice che non ci siano stati momenti in cui il presidente gli abbia chiesto come si potesse rivincere il tricolore.
Questo fatto ha ferito l’ex tecnico azzurro. Spalletti fa capire di essersi sentito frustrato anche dalla mancanza di gesti semplici (una parola, un apprezzamento pubblico) da parte presidenziale.
Da parte sua, De Laurentis ha parlato della volontà del tecnico di prendersi un anno sabbatico. Secondo il presidete, Spalletti sentiva di aver dato tutto se stesso al Napoli e di non voler più proseguire il rapporto con i partenopei.
Aspetti meno ufficiali della vicenda
Tra gli aspetti “non detti” possiamo citare questioni come l’ego, personalità forti e scontri caratteriali. Sappiamo che avendo due forti personalità gli scontri tra i due erano all’ordine del giorno.
Anche su questioni minime il presidente voleva avere l’ultima parola. Scelta degli alberghi, organizzazione delle trasferte e la logistica sono solo alcuni esempi di quanto il presidente volesse mettere bocca su tutto.
Spalletti accusa anche il presidente di non averlo chiamato la sera della conquista dello scudetto e questo lo avrebbe deluso molto.
La goccia che fece traboccare il vaso fu l’invio della famosa pec (comunicazione ufficiale) con cui il presidente esercitava ufficialmente l’opzione di rinnovo.
Il non sentirsi direttamente coinvolto nelle decisioni fece comprendere al tecnico toscano che il suo rapporto col Napoli era morto e sepolto.
Conclusione
Alla fine dei Conti, possiamo dire che Spalletti non ha sentito vicinanza umana da parte di De Laurentis dopo la conquista del tricolore. L’essere visto come l’artefice di una vittoria storica per gli azzurri era essenziale per lui.
L’essere considerato come non solo un allenatore che ha fatto bene il suo lavoro, ma come qualcuno che è andato anche oltre le aspettative della piazza.
De Laurentis, invece, aveva la certezza che il rapporto proseguisse senza particolari problemi e dava per scontato che Spalletti non avrebbe detto nulla al riguardo.
Immaginava che i riconoscimenti impliciti bastassero a far proseguire il matrimonio calcistico.
Si è arrivati ad un punto in cui le divergenze erano incentrate sul rapporto allenatore-presidente e sul desiderio del tecnico di non vivere in perenne conflitto.
Comunque sia, Spalletti ha lasciato ricordi indelebili a Napoli, che non saranno mai dimenticati. Il suo gioco spettacolare e le sue vittorie rimarranno impresse nei cuori di tutti i tifosi azzurri. Napoli amerà sempre il suo pelato di certaldo.
