È passato più di un anno dall’ultima apparizione di Stefano Pioli a San Siro, domenica tornerà da avversario ma sono solo otto i superstiti dopo la sua ultima annata.
Il numero è ovviamente ristretto per via delle ultime tre campagne acquisti, nelle quali il Milan ha difatti rivoluzionato la sua rosa.
In questo articolo andremo dunque a identificare quelli che sono gli otto superstiti nella Rosa 2023-2024, soffermandoci sull’importanza che hanno ad oggi all’interno del mondo rossonero
Gli otto “superstiti ” dell’era Pioli
Il primo calciatore pronto a salutare Stefano Pioli è sicuramente il portiere Mike Maignan, arrivato nell’estate 2021 per sostituire Donnarumma e ad oggi e il capitano del Milan.
In difesa il duo Tomori–Gabbia non ha mai convinto l’allenatore emiliano, che nell’ultima fase della sua avventura in rossonero ha davvero utilizzato il numero 46.
Saelemaekers ha vissuto invece un esperienza agrodolce con Pioli.
Subito titolare appena arrivato nel tridente dietro ad Ibrahimovic, vince lo scudetto da comprimario con Messias, risultando decisivo grazie al suo dinamismo in campo.
La sua stagione migliore è stata senza dubbio la 22-23, nella quale dobbiamo segnalare un grande aumento di gol e di assist da esterno d’attacco.
Gli arrivi nell’estate 2023 di Pulisic e Chukwueze lo ha però inevitabilmente portato alla ricerca di nuove avventure, in piazze come Bologna e Roma, che non hanno reso il calciatore chiave che è oggi.
In un centrocampo completamente rinnovato invece l’unico superstite è proprio Ruben Loftus-Cheek, che con Pioli al Milan ha ritrovato una nuova parte di carriera.
10 reti segnate nella stagione 2023-2024 condite da prestazioni top anche in Champions League, come ad esempio la grande gara contro il PSG.
l’Ultimo esterno invece è Bartesaghi, che ha esordito proprio grazie a Stefano Pioli, il quale lo ha reso il sostituto di Theo Hernandez già nella stagione 23-24.
I due Big in attacco
Nel mosaico dei “otto pilastri” del Milan forgiati da Stefano Pioli, Rafael Leão e Christian Pulisic emergono come colonne imprescindibili dell’attacco, incarnando l’essenza di un progetto che ha trasformato il Diavolo da squadra in crisi a contender europeo.
Leão, arrivato nel 2019 come promessa portoghese grezza e talentuosa, ha trovato in Pioli il mentore ideale per sbocciare in una stella assoluta: l’allenatore ha affinato la sua velocità esplosiva e la capacità di dribbling letale, integrandolo nel 4-2-3-1 come esterno sinistro dinamico, capace di decisioni chirurgiche in transizione e di segnare gol decisivi, come quelli che hanno illuminato lo Scudetto 2021-22.
Oggi, a 26 anni, Leão non è solo un finalizzatore (con oltre 40 gol in rossonero), ma un leader carismatico che incarna lo spirito offensivo pioliano, fatto di intensità e imprevedibilità.
Accanto a lui, Pulisic – prelevato dal Chelsea nel 2023 per 20 milioni – ha vissuto una rinascita totale con Pioli, passando da “marginale” a protagonista assoluto.
Posizionato spesso come esterno destro o trequartista, l’americano ha portato fluidità e creatività, con i suoi 15 gol e 11 assist nella stagione d’esordio che hanno riempito il vuoto lasciato da destri alternativi.
Pioli ha valorizzato la sua intelligenza tattica e la propensione al pressing alto, rendendolo un “tuttocampista” essenziale per il ritmo vertiginoso del Milan, dove il suo ruolo si intreccia perfettamente con Leão per creare superiorità numerica sulle fasce.
Ci aspetta dunque una serata dalle forti emozioni quella di San Siro , per un Milan-Fiorentina che sicuramente riaccenderà nei ricordi dei tifosi rossoneri il grande percorso di Pioli, proprio lì in quello stadio, palcoscenico di grandi match importanti.