Ora è ufficiale: Carlos Cuesta sarà l’allenatore del Parma per la stagione 2025/2026. Andiamo alla scoperta del tecnico spagnolo
È giugno, il campionato è terminato da poco. C’è chi si è salvato e chi invece ha dovuto arrendersi alla retrocessione. Poco conta. Per le squadre che fanno da spola tra Serie A e Serie B è giunto il fatidico periodo del cambio di panchina.
E allora si da il via alle danze. Ogni anno al centro della pista troviamo sempre gli stessi ballerini. Di Francesco, Di Nicola, Giampaolo, Zanetti, D’Aversa: sono sempre loro a contendersi la mano delle medio-piccole del nostro calcio.
Il Parma però non si è conformato alla massa, ha scelto la via della diversificazione, forse quella più tortuosa, ma che allo stesso tempo può condurre alle vette più elevate.
Alla scoperta di Carlos Cuesta
Ed ecco che la scelta è ricaduta su Carlos Cuesta. La carta d’identità del nuovo tecnico parla chiaro: spagnolo, nato a Palma di Mallorca il 29 luglio 1995. A solamente 30 anni affronterà la sua prima esperienza sulla panchina di una prima squadra.
Parma sarà quindi di nuovo la città delle prime volte, in passato Chivu e ora Cuesta, il cui curriculum stona completamente con i criteri attraverso i quali si seleziona un allenatore in Italia.
Lo spagnolo è più giovane di molti calciatori che allenerà e non ha alcuna esperienza pregressa. Nonostante ciò, la società emiliana ha deciso di puntare forte su di lui, rimanendo ammaliata da un corsus honorum inedito.
L’allievo di Arteta
Cuesta muove i suoi primi passi da allenatore da giovanissimo. A 18 anni allena le giovanili del Santa Catilina. È un predestinato, ma come ogni talento grezzo deve essere smussato per raggiungere la sua versione migliore.
Carlos decide dunque di far visita alle corti europee più prestigiose, passando anche per Manchester, dove fa tappa per conoscere Guardiola e Arteta (due mecenati del calcio),assorbendo da vicino i trucchi del mestiere.
Arteta di cui diventerà collaboratore, dopo una parentesi nel settore giovanile dell’Atletico Madrid. L’esperienza sulla panchina dei Gunners è quella più formativa e gli permette di raggiungere una maturità tale da mettersi in proprio.
Cuesta decide allora di scindersi dal maestro Arteta e di migrare verso nuovi lidi. Destinazione? La Serie A, uno dei campionati più conservatori d’Europa. Un terreno poco fertile per la tipologia di calcio che scorre nelle vene spagnole di Carlos.
Una scelta audace. Ma che individua le sue motivazioni nella stagione appena disputata dal Como di Cesc Fabregas. Un pioniere nel proporre un gioco propositivo in una realtà considerata piccola, rompendo così gli schemi ferrati a cui da sempre siamo abituati.
Cuesta spera quindi di ripercorrere le orme del connazionale. Ovviamente il budget è diverso, ma non solo. Lo è anche lo status dei due all’interno delle rispettive società. Se Fabregas, da socio-azionario, può permettersi alcune volte di non guardare il risultato, dall’altro Cuesta all’occorrenza dovrà armarsi di una buona dose di pragmatismo per portare a casa punti salvezza.
Nel frattempo Cherubini non ha dubbi: il Ds fu stregato dal suo talento durante uno stage alla Continassa ed ecco perché lo ha voluto a tutti i costi per il post Chivu.
Il seme è stato piantato. E sarà solo il tempo a rivelarci se i frutti saranno rigogliosi. Nel mentre Carlos è pronto a godersi la sua prima volta.