Ripercorriamo le tappe della carriera dell’ex talento del Barcellona Bojan Krkic e i motivi della sua non definitiva consacrazione.
Quante volte vi è capitato, magari in qualche chiacchierata con i vostri amici, di porvi questa fatidica domanda: ma che fine ha fatto X? E Y?
E quante volte, facendo una ricerca in rete sul vostro calciatore, vi siete stupiti delle sue vicende, della carriera intrapresa o talvolta di un ritiro prematuro?
Di conseguenza la domanda sorge spontanea: ma che fine ha fatto Bojan Krkic?
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Bojan Krkic: i primi passi del Nuovo Messi
Figlio di padre serbo e madre spagnola, Bojan Krkic nasce il 28 agosto 1990 a Lynola (Catalogna) e muove i primi passi nel mondo del calcio all’età di quattro anni nella squadra di Bellpuig.
Abile nel dribbling e dotato di grande adattabilità, ricopriva tutti i ruoli di attacco (in particolar modo quello del centravanti) e godeva di una inestimabile intelligenza tattica e di grandi doti tecniche tale da essere soprannominato il “Nuovo Messi”.
Non passa molto tempo prima che faccia notare il suo talento; infatti, ammalia i dirigenti del Barcellona partecipando all’età di 8 anni a un campo estivo organizzato proprio dai blaugrana.
La vita del ragazzo viene stravolta positivamente all’improvviso: viene messo sotto contratto ed entra a pieno diritto in uno dei settori giovanili più importanti d’Europa.
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Lo straordinario inizio di carriera al Barcellona
Sin da quando entra nel club catalano (13 luglio 1999), Bojan dimostra di avere un talento unico a tal punto che giocherà sempre in categorie superiori alla sua età.
A La Masia trascorrerà ben 8 anni e segnerà 684 reti in partire ufficiali, divenendo il miglior realizzatore nella storia della cantera blaugrana.
Nel 2007, sotto la guida dell’olandese Frank Rijkaard, muove i suoi primi e veri grandi passi nel mondo del calcio professionistico.
La stagione 2007-2008 di Bojan Krkic si potrebbe tradurre semplicemente con una parola: record.
Infatti, a 17 anni e 25 giorni, in occasione di Barcellona-Lione del 22 settembre 2007, diventa il più giovane esordiente nella storia della Champions League.
Il 20 ottobre contro il Villareall si rende protagonista di altri 2 premiati: il più giovane titolare e marcatore nella storia della Liga.
Infine, il 24 novembre stabilirà il record di calciatore più giovane ad aver segnato nello stadio di casa.
Tra campionato, Copa del Rey e Champions League realizzerà 11 goal e servirà 4 assist: un sogno per un novizio.
Nelle successive tre annate partecipa, seppur in maniera modesta, all’ incredibile ascesa del Barcellona allenato da Pep Guardiola.
Nella stagione 2008-2009 si rende protagonista nella vittoria della coppa nazionale (con una rete nella finale contro l’Athletic Bilbao) e si fregia di un onore bramato da molti: il triplete.
Purtroppo, a causa della fitta concorrenza di numerosi fenomeni (tra i quali Messi), non trova molto spazio e parte spesso dietro nelle gerarchie.
Di conseguenza, il 22 luglio 2011, viene ceduto in prestito alla Roma di Luis Enrique per ben 12 milioni di euro complessivi.
Così inizia la sua esperienza nel Bel Paese e si apre una nuova fase della sua carriera.
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Un lento e graduale declino
Nella Capitale Bojan Krkic riesce finalmente ad avere la possibilità di esprimersi: per lui 37 presenze e 7 reti tra tutte le competizioni.
Successivamente lo spagnolo entra in un ciclo di prestiti poco brillanti e che segneranno l’inizio del declino della sua carriera.
Nella stagione 2012-2013 si trasferisce a Milano sponda rossonera dove, a causa di alcuni infortuni, non riuscirà particolarmente a incidere.
Di conseguenza, il 6 luglio 2013 il Barcellona lo gira all’Ajax con il quale terminerà l’annata con 32 presenze e 5 reti.
Tra il 2014-2017 vestirà la maglia dello Stoke City che, sotto l’insistenza del tecnico Mark Hughes, lo acquista per 1.8 milioni di euro.
In Inghilterra sembra ritrovare una condizione fisica ottimale e una spensieratezza senza precedenti ma, purtroppo, il 26 gennaio 2015 si rompe il legamento crociato del ginocchio sinistro ed è costretto a rimanere ai box per sei mesi.
Nelle rimanenti due stagioni riesce leggermente a fare la differenza e a trovare continuità: terminerà la sua lunga parentesi con 54 presenze e 11 reti.
Tra il 2017 e il 2023 si susseguiranno una serie di opache e deludenti esperienze tra Magonza, Alaves, nuovamente Stoke City, Montreal Impact (USA) e Vissel Kobe (Giappone) che lo porteranno definitivamente ad appendere gli scarpini al chiodo.
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Che fine ha fatto Bojan Krkic? Cosa gli è successo?
Bojan Krkic è stato l’ennesimo talento cristallino a non riuscire a reggere le forti pressioni che gravavano su di lui sin da bambino.
Crescere in un grande club come il Barcellona certamente lo ha aiutato a coronare un sogno, ma, allo stesso tempo, la rilevanza mediatica dei blaugrana ha influito in negativo sulla sua carriera.
Il paragone con un’istituzione come Lionel Messi e i vari pettegolezzi spiccioli sulle sue parentele (quali quella di essere un cugino di quarto grado proprio dell’argentino) hanno solamente scaraventato un giovane talento in un vortice troppo potente per lui.
In più vanno considerati i vari infortuni che si sono presentati sfortunatamente in diverse fasi promettenti della sua carriera.
Seppur sia riuscito a dimostrare minimamente le sue doti nel corso della sua carriera, a differenza ad esempio di un Freddy Adu, non è mai stato in grado di incidere completamente.
Dopo l’esperienza tra i giapponesi del Vissel Kobe, il 23 giugno 2023 decide di abbondare il terreno di gioco, ma non il mondo del calcio.
Infatti, dopo un periodo di formazione per diventare direttore sportivo, nell’estate del 2025 viene inserito nell’organigramma del Barcellona come vicedirettore sportivo di Deco (leggenda calcistica portoghese).
Oggi, come da lui spesso dichiarato, il suo obiettivo è quello di fungere da figura ponte tra la cantera e la prima squadra al fine di accompagnare e guidare i nuovi ragazzi in quel momento delicato delle loro carriere e di evitare esperienze simili a quelle che proprio lui ha vissuto.







