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Calcio saudita: cosa ci ha insegnato questa pausa nazionali

La condizione dei giocatori nel campionato Saudita
Foto: Shutterstock

Nella sosta nazionali hanno giocato diversi giocatori che si sono trasferiti nel campionato di calcio saudita.

Verranno analizzate le prestazioni e la condizione di: Ruben Neves, Demiral e Retegui.

Ruben Neves

Ruben Neves ha lasciato il Wolverhampton nell’estate 2023 per sposare la causa dell’Al-Hilal.

Da quando milita in Saudi League ha giocato in 97 partite, fornendo 10 reti e 24 assist, dei numeri niente male da mediano.

Ha inoltre vinto un campionato saudita, una coppa nazionale e la supercoppa.

Il commissario tecnico del Portogallo Roberto Martinez non ha mai fatto a meno di Ruben Neves, infatti l’ha schierato 23 volte, cioè in tutte le partite giocate.

Le qualità del mediano sono indiscusse, ha una notevole capacità di gestire il pallone sotto pressione e una grande intelligenza difensiva.

La sua carriera al Al-Hilal sta andando a gonfie vele, ha subito solo due lievi infortuni, che l’hanno tenuto lontano dal campo per 9 gare.

La sua condizione fisica è sempre ottimale da quando è in Arabia ed è la perfetta dimostrazione perfetta di come l’atteggiamento nell’allenamento, anche in un campionato notoriamente meno intenso, porta a poter competere anche in Europa.

Merih Demiral

Demiral è passato dall’Atalanta al Al-Ahli nell’estate del 2023.

Nel corso della sua carriera in Arabia ha collezionato 73 presenze con 3 reti e 4 assist.

Nelle qualificazioni al mondiale 2026 la Turchia ha affrontato la promettente Georgia, vincendo abilmente 4-1.

Il difensore turco ha fornito una delle sue migliori prestazioni trasformando in goal due calci d’angolo battuti da Hakan Calhanoglu.

La sua gara non si limita alle reti, ma ha anche neutralizzato efficacemente Mikautadze e Kvaratskelia.

Mateo Retegui

Il più recente trasferimento di Retegui l’ha visto passare dalla Dea al Al-Qadsiah nel corso dell’ultima finestra di mercato.

Il trasferimento ha fatto parlare molto i tifosi di tutta Italia, che si sono chiesti se meritasse lo stesso la maglia Azzurra.

Retegui ha fatto ricredere a suon di prestazioni, siglando 3 reti in 2 partite importanti.

Contro l’Estonia “el Chapita” ha fallito un calcio di rigore, ma ha compensato con un goal.

La sua prestazione è stata di vitale importanza per il gioco di Gattuso, che gli richiede un lavoro sporco di sponde per creare spazi che premiano le incursioni di Moise Kean.

La dimostrazione più grande del suo valore, però, è stata contro Israele, affiancato da Raspadori e Pio Esposito, ha fatto da leader per tutto il reparto offensivo.

La sua gara è pressoché perfetta con la rete su rigore, ma soprattutto grazie alla palla recuperata al minuto 74, che ha valorizzato con un gran tiro dalla distanza.

Retegui ha dimostrato a tutti la sua condizione fisica impeccabile e la sua insaziabile fame di goal.

Riesce a dar prova delle sue qualità anche con l’atteggiamento in campo, è l’ultimo calciatore a rallentare e l’ultimo a rinunciare a segnare il più possibile.

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