Reduce da un’ottima stagione, Roberto Piccoli ha meritato il riscatto di dodici milioni di euro versato dal Cagliari nelle casse dell’Atalanta.
La stagione del Cagliari, partito con degli enormi dubbi riguardo al reale valore della sua rosa, è stata, sebbene non se ne sia parlato molto durante il corso dell’annata, una delle migliori e più tranquille degli ultimi anni, se è vero che la banda di Nicola, a una giornata dal termine, era già sicura di aver conquistato la permanenza in Serie A.
L’attuale allenatore della Cremonese, famoso proprio per questo genere di imprese, è riuscito a creare un gruppo compatto e in grado di sopperire all’inferiore qualità di cui disponeva. All’interno dell’organico sardo, però, qualche calciatore interessante sotto il punto di vista tecnico si è visto e, nell’economia del risultato conseguito dal club di Giulini, ha finito per risultare molto importante.
Uno di questi interpreti, osservando anche le fredde statistiche, è stato di sicuro l’ex attaccante dell’Atalanta Roberto Piccoli, il quale, grazie alle dieci reti realizzate in campionato, ha permesso ai rossoblù di poter contare su una punta di assoluto livello, in grado di svolgere più mansioni all’interno del campo.
L’orobico, difatti, si è sempre messo a disposizione, accettando uno stile di gioco non esattamente favorevole per un attaccante, ma, al contrario, maggiormente mirato a difendersi con tutte le energie possibili. Il giovane centravanti, di conseguenza, è stato molto bravo ad adeguarsi a questa situazione, facendosi bastare le poche occasioni che si è ritrovato ad avere a disposizione.
Era scontato, dunque, che il Cagliari, non appena fosse stato in grado, avrebbe provato a riscattarlo dall’Atalanta, ponendolo al centro del nascente progetto di Pisacane.
Perché l’Atalanta ha sbagliato
Decidendo di investire ben dodici milioni nell’acquisto della sua punta, il Cagliari ha delineato con grande chiarezza quale sarà il futuro del suo attacco, intravedendo in Piccoli le doti adatte a prendersi sulle spalle l’intero reparto, come ha già spesso fatto durante l’ultima annata.
Se, di conseguenza, il colpo dei rossoblù è stato senza dubbio di assoluto livello, la trattativa, vista dalla prospettiva dell’Atalanta, assume i contorni di una beffa bella e buona, considerato anche il successivo addio di Retegui, il quale, accettando i petroldollari sauditi, ha lasciato la squadra di Juric’ priva di una punta attualmente schierabile.
Gianluca Scamacca, infatti, è reduce da due brutti infortuni e, di fatto, non scende in campo da più di un anno, praticamente dall’Europeo mal giocato con la maglia della Nazionale.
La Dea, di conseguenza, è rimasta senza alcun attaccante e, per questo, l’aver lasciato andare senza troppe remore un attaccante promettente come Roberto, già capace di toccare la doppia cifra in Serie A, rappresenta, secondo il parere di chi scrive, un bel peccato di presunzione.
I nerazzurri avrebbero dovuto provare a trattenere il ragazzo, anche perché era nell’aria che Mateo potesse accettare l’offerta dell’Al Qadsiah. Piccoli, essendo nato e cresciuto a Zingonia, si sarebbe integrato perfettamente all’interno dell’ambiente, all’interno di cui avrebbe potuto crescere, ricevendo anche uno spazio più che adeguato.
Come se non bastasse, poi, ora i bergamaschi devono necessariamente muoversi sul mercato, investendo ulteriori milioni: l’attaccante del Cagliari non sarebbe costato nulla.
Piccoli nel Cagliari di Pisacane
Rispetto a Davide Nicola, Fabio Pisacane, con l’entusiasmo che contraddistingue i giovani, ha intenzione di dotare il suo nuovo Cagliari di un assetto più offensivo a quello che il collega scelse lo scorso anno, decidendo di puntare su un aggressività, secondo quanto si dice, nettamente maggiore.
Nei primi giorni di ritiro, dunque, il nuovo allenatore dei rossoblù avrebbe già provato il 4-3-3 e il 4-2-3-1, tutti e due schieramenti più mirati ad attaccare che a difendere, a dimostrazione di un atteggiamento molto meno passivo rispetto alle stagioni precedenti.
Stando a quanto affermato prima, la presenza di Roberto Piccoli è di sicuro indispensabile all’interno di queste due variabili tattiche, se è vero che il ragazzo ha dimostrato di trovarsi bene in entrambi i frangenti, vestendo i panni del riferimento offensivo avanzato.
Non è da escludere, però, che Fabio possa virare anche su un attacco a due punte, avanzando Zito Luvumbo come seconda punta, per essere chiari, alla “Lautaro”, regalando alla punta orobica un suggeritore in grado di creare gioco per le sue finalizzazioni.
Molte idee, dunque, ma un’unica grande certezza: Piccoli sarà ancora uno dei trascinatori della compagine sarda.
Foto: facebook Cagliari Calcio.