I dati parlano chiaro, emergenza infortuni in Serie A: i numeri preoccupano i club, tra sovraccarichi e calendario sempre più fitto.
Con la Serie A ancora nelle fasi iniziali, un fenomeno preoccupante emerge in modo evidente. Nelle prime sei giornate, ben 180 partite sono state saltate da calciatori a causa di problemi muscolari. Un +45,1% rispetto allo stesso arco di inizio stagione dello scorso anno (124).
Questo è un chiaro segnale: i ritmi, l’intensità, la preparazione atletica e la gestione del carico di lavoro stanno diventando elementi critici per il budget umano delle squadre.
Le Squadre più colpite
Le società che hanno pagato il prezzo più alto finora sono Lazio e Napoli. La Lazio ha registrato 16 partite perse da calciatori per infortuni muscolari: tra queste quelle di Vecino, Lazzari, Patric e anche Dele-Bashiru. Il Napoli ha dovuto fare i conti con assenze pesanti: Lukaku non è sceso in campo da inizio stagione, Rrahmani e Buongiorno si sono fermati per fastidi muscolari.
Il Bologna ha perso il neoacquisto Immobile e altri elementi come Casale, Holm e Pobega.
Inter e Fiorentina sembrano le uniche ad aver retto bene: l’Inter al momento ha perso una sola partita con Thuram e la Fiorentina nessuna.
Le cause dietro gli infortuni in Serie A e non solo
Più partite, più impegni, ritmi elevati: tutti fattori che non favoriscono il corpo umano. Il calcio moderno chiede resistenza e freschezza, e spesso i tempi di recupero sono compressi, o addirittura non presenti.
Molti preparatori atletici e dirigenti citano un problema strutturale: sovraccarico muscolare, carenza di rotazioni efficaci, e gestioni poco calibrate dei carichi settimanali. La situazione peggiora in particolare per chi gioca competizioni europee e coppe nazionali.
Bisogna tenere in considerazione anche altri fattori come un recente studio fatto sui 5 cambi. Le squadre tendono a spingere di più con i titolari per lunghi tratti, riducendo il margine di protezione. Anche la qualità del manto erboso, le condizioni climatiche e i viaggi possono essere un fattore determinate.
Conseguenze immediate e rischi
Le assenze forzate cambiano strategie, spingono alla rotazione forzata e obbligano gli allenatori a rinunce tattiche. Sul piano economico, queste assenze pesano: contratti, stipendi, richieste di guarigione accelerata, visite mediche e cure. Inoltre, c’è un rischio “domino” che abbiamo purtroppo potuto analizzare troppe volte. Un infortunio muscolare può predisporre ad altri problemi: lesioni legamentose, distrazioni, affaticamenti cronici.
La Serie A si trova quindi davanti ad un bivio.
Serve una riflessione profonda su come si preparano i giocatori, su quanto si chieda loro in termini di ritmo e intensità, e su quanto il calendario consenta realmente un recupero adeguato.
Forse è il momento di ripensare alla gestione del carico fisico, ai metodi di allenamento e persino alla struttura della stagione.
Ma chi deve agire per primo? Le società? La Lega? Gli staff tecnici? O gli stessi calciatori?