Dopo quasi 21 anni, la Serie A Enilive ha stabilito un nuovo record: la settima giornata è stata la meno prolifica nella storia della competizione.
Le 10 gare disputatesi tra il 18 e il 20 ottobre non verranno certamente ricordate per la dinamicità o l’agonismo quanto per la sterilità realizzativa.
Infatti, 12 squadre su 20 non hanno segnato nemmeno un goal, per un totale di 11 reti: una media spaventosa di 1.1 goal per partita.
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Il record ormai infranto: la 11ª giornata della stagione 2004-2005
Il primato in negativo era stato stabilito dall’ undicesima giornata della stagione 2004-2005 con ben 13 goal, record poi eguagliato nelle successive annate: 2010-2011 (9ª), 2018-2019 (32ª) e 2022-2023 (2ª).
Quasi 21 anni fa, negli ultimi anni d’oro del calcio italiano, andava in scena una delle giornate meno prolifiche della storia.
Era il turno infrasettimanale del 10 e 11 novembre 2004, il quale si apriva con lo scontro tra il Grande Milan di Dida, Nesta, Maldini, Pirlo, Crespo e molti altri e il modesto Brescia: 0-0.
A seguire una tabella riassuntiva di quella giornata, forse per molti un po’ nostalgica:
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Il nuovo record stabilito dalla Serie A: come siamo arrivati a questo punto?
Seppur con evidenti differenze nelle squadre partecipanti, una storia simile si è ripetuta nella giornata appena trascorsa: 11 goal in 10 gare.
L’ultimo fine settimana è stato caratterizzato da 4 0-0, 12 squadre a secco e solamente 2 partite in cui entrambe le compagini hanno siglato una rete.
La domanda spontanea che qualsiasi tifoso avrebbe ragione di porsi sarebbe: “Ma come siamo arrivati a questo punto?“
Innanzitutto, va sottolineato come, già alla vigilia, la settima giornata non incoraggiasse certo le squadre a rischiare: 3 scontri importanti in ottica salvezza (Pisa-Verona, Lecce-Sassuolo e Genoa-Parma), 3 gare di cartello (Roma-Inter, Atalanta-Lazio e Milan-Fiorentina), una sfida promettente (Como-Juventus) e infine partite potenzialmente aperte alle sorprese (Torino-Napoli, Cagliari-Bologna e Cremonese-Udinese).
Di conseguenza, non si è assistito a numerosi capovolgimenti di fronte, a squadre allargate o alla volontà di osare, ma principalmente al mantenimento del risultato e al tentativo di non concedere troppo agli avversari.
Il risultato è stato proprio questo: diversi incontri dimenticabili e soporiferi e altri che avevano la possibilità, non sfruttata, di stupire.
Inoltre, è indubbio come il livello calcistico del campionato nazionale si sia drasticamente abbassato sia dal punto di vista dell’organico delle società sia da quello qualitativo.
Il calcio sembra essersi evoluto in tutti gli angolo del globo, ma, salvo qualche eccezione, nella massima serie italiana si nota una diffidenza ad abbandonare certi dogmi calcistici.
Il problema principale sicuramente non risiede in questo nuovo record, ma nell’andamento che gradualmente si sta delineando e normalizzando agli occhi degli spettatori.
In una nuova era di questo sport, impaurita dal non riuscire a intrattenere, il segnale dato dalla settima giornata di Serie A è estremamente allarmante.