Milan, la doppietta del ragazzo del Vismara non basta: il Sassuolo rimonta e gela San Siro
C’è modo e modo di pareggiare una partita. E poi c’è quel tipo di pareggio che lascia addosso una sensazione fastidiosa, difficile da scrollarsi di dosso. Il Milan impatta 2-2 contro il Sassuolo e lo fa nel modo più beffardo possibile: andando due volte avanti, sfiorando il colpo del ko, salvo poi ritrovarsi a difendere un risultato che scivola via tra nervosismo, occasioni sprecate e presagi poco rassicuranti. Allegri voleva risposte prima della partenza per Riad, invece porta con sé nuovi dubbi. La notizia bella, anzi bellissima, ha il volto giovane di Davide Bartesaghi, autore di una doppietta da sogno a San Siro. Ma nemmeno una favola così riesce a coprire le crepe di un Milan che si inceppa ancora contro una squadra che, al Meazza, continua a essere un rebus irrisolto.
Milan, un avvio a senso unico, poi il gelo
Il copione iniziale sembra scritto per un pomeriggio tranquillo. Per oltre dieci minuti il Milan occupa stabilmente la metà campo avversaria, pressa alto, muove il pallone con pulizia e costringe il Sassuolo a rintanarsi davanti a Muric. I rossoneri trovano ritmo e spazi grazie alla mobilità di Pulisic, che si abbassa tra le linee per creare superiorità numerica, e alla qualità di Modric, ancora una volta scelto da Allegri senza alcuna logica di turnover. Il Sassuolo sbaglia molto in uscita e pare sul punto di capitolare.
Poi, improvvisamente, la partita cambia volto. Al primo vero affondo neroverde, un errore sanguinoso in costruzione apre il campo alla transizione ospite: Pinamonti lavora il pallone con intelligenza, Koné si inserisce con tempi perfetti e con un tocco raffinato supera Maignan. San Siro ammutolisce. È il classico gol che ribalta inerzia e umore, trasformando la sicurezza rossonera in inquietudine palpabile.
Il Sassuolo prende coraggio, il Milan vacilla
Il vantaggio emiliano scuote la squadra di Grosso, che inizia a giocare con maggiore personalità. Thorstvedt si allarga, trascina fuori posizione i centrocampisti del Milan e apre varchi centrali che prima non esistevano. I rossoneri perdono fluidità, si innervosiscono, sbagliano appoggi semplici. Serve una giocata estemporanea per rimettere ordine, e arriva poco prima della mezz’ora.
Loftus-Cheek inventa un cross morbido sul secondo palo, Bartesaghi sbuca alle spalle della difesa e con freddezza deposita in rete il pallone dell’1-1. Per il giovane cresciuto al Vismara è il primo gol in Serie A, segnato sotto lo sguardo attento di Franco Baresi: simboli che si incrociano, passato e futuro che si sfiorano.
Il sogno di Bartesaghi e i presagi sinistri
L’inizio della ripresa è ancora più emozionante. Dopo appena due minuti, Bartesaghi si ripresenta davanti a Muric: Nkunku lo serve in corsa, lui calcia di prima intenzione e sorprende il portiere sul primo palo. È la consacrazione, l’esplosione di gioia di San Siro, la sensazione che la partita sia finalmente girata.
E invece no. Da quel momento in poi iniziano ad accumularsi segnali inquietanti. Due gol annullati – uno a Pulisic, uno a Rabiot – riaccendono la frustrazione. Maignan è costretto a un intervento prodigioso su Thorstvedt. Il Milan, soprattutto, arretra troppo, smette di aggredire e concede campo e fiducia al Sassuolo. È l’errore fatale: rinunciare a giocare quando mancano ancora venti minuti alla fine.
Il pari di Laurientè e il brivido finale
Il Sassuolo insiste, palleggia, trova linee di passaggio sempre più pulite. Il pareggio arriva con un’azione da manuale, tutta di prima intenzione: Koné avvia, Pinamonti rifinisce, Laurienté chiude con un sinistro chirurgico. È il 77’, e la sensazione è che il vento abbia cambiato definitivamente direzione.
Nel finale gli emiliani vanno persino a un passo dal colpo grosso, quando Laurienté lascia partire un sinistro che si stampa sul palo. Il Milan, scosso, prova un ultimo assalto disperato: al 96’ Nkunku ha la palla buona per vincerla, ma non trova il guizzo decisivo. Il fischio finale arriva come una liberazione più che come una delusione.
Milan un pareggio che lascia l’amaro in bocca
Finisce 2-2 una partita piena di svolte, emozioni e rimpianti. Il Milan rallenta ancora, proprio quando servirebbe continuità e serenità in vista della Supercoppa. Allegri sorride solo a metà: ha scoperto un Bartesaghi capace di prendersi la scena, ma ha visto anche una squadra che fatica a gestire i momenti chiave. Il Sassuolo, fedele alla sua natura, esce da San Siro con la sensazione di aver fatto semplicemente… il Sassuolo. E per il Diavolo, ancora una volta, non è una buona notizia.








