Nigeria, Chelle esplode dopo il ko ai rigori: «Ho visto gesti sospetti sulla loro panchina». Crollo emotivo, tensione e accuse dopo l’eliminazione contro il Congo

La Nigeria vive l’incubo di un’altra eliminazione dolorosa nel percorso verso i Mondiali.

Per la seconda edizione consecutiva, le Super Eagles falliscono l’appuntamento più atteso, crollando nella gara decisiva contro la Repubblica Democratica del Congo e sfumando così la possibilità di accedere allo spareggio intercontinentale previsto per marzo.

Una sconfitta che brucia, non solo per il risultato, ma anche per il modo in cui è maturata, tra tensione crescente, infortuni pesanti e accuse che hanno infiammato il post-partita.

La nazionale guidata da Eric Chelle, con Victor Osimhen simbolo tecnico ed emotivo del gruppo, era chiamata a rispondere dopo il mancato Mondiale del 2022.

Invece, la serata marocchina si è trasformata nell’ennesima delusione, chiusa con un drammatico epilogo ai rigori che ha consegnato alla Repubblica Democratica del Congo un pass storico.

Infortunio, nervosismo e polemiche: la notte nera delle Super Eagles

Il primo colpo durissimo è arrivato già durante i tempi regolamentari: Osimhen, visibilmente provato e poi in lacrime, ha alzato bandiera bianca per un problema fisico.

La sua uscita ha destabilizzato un ambiente già appesantito dall’attesa e dalla consapevolezza di giocarsi tutto in 90 minuti (più eventuali supplementari).

Le tensioni non sono rimaste sul campo.

La panchina della Nigeria è diventata una polveriera durante la serie dei rigori, quando Eric Chelle ha avuto un acceso confronto con alcuni membri della panchina congolese.

L’intervento degli staff tecnici ha evitato che lo scontro degenerasse, ma le scintille hanno lasciato il segno e anticipato un post-partita infuocato.

Le accuse: «Comportamenti strani durante i nostri rigori»

Ai microfoni, Chelle ha spiegato così la sua rabbia: “Ho visto fare dei riti voodoo a qualcuno sulla loro panchina. Non so cosa fosse nello specifico, ma c’era uno di loro che lanciava qualcosa di simile all’acqua prima di ogni nostro rigore.

Le sue parole hanno inevitabilmente alimentato discussioni e dibattiti, in un contesto già esasperato dalla delusione sportiva.

La lotteria dei rigori: tre errori fatali per la Nigeria

La prestazione dagli undici metri ha confermato quanto il momento psicologico avesse pesato sulle Super Eagles.

Calvin Bassey, Moses Simon e Semi Ajayi hanno fallito i rispettivi tentativi, compromettendo irrimediabilmente il cammino.

Dall’altra parte, la Repubblica Democratica del Congo ha sbagliato due volte con Moutoussamy e Tuanzebe, ma ha trovato il colpo decisivo con Chancel Mbemba, già protagonista nella semifinale contro il Camerun.

Il suo rigore ha chiuso la sfida e aperto una festa incontenibile per la selezione congolese, che ora avrà la possibilità di giocarsi un posto ai Mondiali nello spareggio intercontinentale.

Un fallimento che pesa: secondo Mondiale consecutivo senza Nigeria

Per la Nigeria si tratta di una ferita profonda e storica.

La nazionale che per anni è stata sinonimo di talento, fisicità e continuità nelle grandi competizioni si ritrova, ancora una volta, costretta a guardare il torneo da casa.

Otto anni dopo la partecipazione in Russia, il movimento calcistico nigeriano vive la sua fase più difficile, con interrogativi sulla gestione tecnica, sulla tenuta mentale e sulla capacità di valorizzare un gruppo ricco di individualità ma povero di certezze.

La delusione di Casablanca pesa come un macigno, e le polemiche legate alle dichiarazioni di Chelle rischiano di accompagnare ancora a lungo le analisi su un fallimento che ha radici ben più profonde di una semplice serata storta.