Termina 0-0 al Dall’Ara la gara tra Bologna e Brann, i rossoblù ce la mettono tutta in 10 uomini, ma non trovano la rete.
L’espulsione di Lykogiannis al 23’ pesa tantissimo nella partita, il Brann si dimostra organizzata e argina il Bologna.
Classifica molto difficile
Con il pareggio rimediato contro il Brann, il Bologna sale a quota due pareggi, una vittoria e una sconfitta, slittando al 24° posto della classifica, nel limite della zona playoff.
Certamente la squadra non può essere soddisfatta avendo affrontato una squadra modesta come i norvegesi.
Il calendario non sorride di certo nelle prossime uscite rossoblù, che affronteranno Salisburgo, Celta Vigo, Celtic e Maccabi Tel Aviv.
Le prime tre sono sicuramente di un buon livello per l’Europa League e la qualificazione diretta è tutt’altro che scontata.
Considerando la classifica dell’anno scorso al Bologna servirebbero 3 vittorie per una promozione diretta.
La solidità difensiva
L’accoppiata Heggem–Lucumi ha dimostrato tutta la sua qualità nella gara di Europa League neutralizzando completamente l’attacco norvegese.
Infatti il Brann ha realizzato solamente un tiro in porta, facilmente difeso da Skorupski.
Il leader del reparto è certamente John Lucumi, che gioca una partita impeccabile sotto ogni aspetto, in fase difensiva e in fase di impostazione.
I dati del Bologna difensivamente sono impressionanti: 3 gol subiti in Europa League e 8 in campionato, numeri che sottolineano la maturità della squadra di Italiano.
La profondità della rosa
Nella gara di Europa League il tecnico ha schierato una sorta di turnover per far respirare i titolari della partita con il Parma.
La squadra ha giocato a ritmi altissimi con un uomo in meno, senza mai subire la superiorità numerica dei norvegesi.
Inoltre un ruolo chiave l’hanno giocato gli ingressi in campo di Miranda che ha rimpiazzato la lacuna lasciata da Lykogiannis, giocando in modo pulito in fase difensiva.
Il terzino spagnolo ha fornito numerosi cross di qualità come il suo solito, che hanno portato a un’ultima occasione nel finale.
Ma il giocatore più impattante è sicuramente Odgaard, che entra al 75’ e segna un cambio di passo netto rispetto a Cambiaghi, a cui non sono mai riuscite le giocate oggi.
Il trequartista danese ci mette il fisico in ogni contrasto con la difesa del Brann e in più occasioni riesce a sfondare sulla fascia.
L’ottima prestazione del centrocampo
Il reparto che soffre di più l’inferiorità numerica è il centrocampo, Italiano ha deciso di togliere Fabbian per rimpiazzare il ruolo di Lykogiannis.
Questa mossa ha svuotato il canale centrale che collega le metà campo all’attacco.
Moro e Ferguson hanno dovuto svolgere il doppio lavoro di contenimento e di collante con Castro, dividendosi le due fasi in maniera efficace.








