Lazio: la squadra biancoceleste ritrova ritmo e fiducia: seconda vittoria di fila in casa, porta inviolata ancora una volta. Rossoblù mai davvero in partita
La Lazio rialza la testa e lo fa nel momento più delicato. La serata dell’Olimpico si trasforma in una boccata d’ossigeno fondamentale per Maurizio Sarri e per un gruppo che sta lentamente ritrovando identità, solidità e convinzione. Il successo per due reti a zero sul Cagliari vale una spinta enorme al morale e alla classifica: la squadra biancoceleste scavalca quattro avversarie, si issa nelle zone nobili e guarda con occhi nuovi alla corsa europea.
Non è stata una notte scintillante, non è stato un trionfo di gioco, ma è stata una Lazio pragmatica, concreta, matura. La versione che Sarri chiedeva da tempo, quella capace di soffrire, restare in partita, colpire nei momenti chiave e non concedere nulla. Una squadra che, soprattutto, ritrova gol e sicurezza dai suoi uomini simbolo.
Primo tempo a due volti: difesa bassa, poi tre squilli
L’approccio è prudente, quasi timoroso. Baricentro basso, linee strette, l’idea chiara di aspettare e colpire in transizione. È una Lazio che sa di non poter rischiare e preferisce partire da una base solida. Il Cagliari, ordinato e aggressivo, prova a costruire ma non punge: Folorunsho sciupa una buona palla nei primi minuti, poi tanto possesso sterile.
La scintilla biancoceleste arriva nella seconda parte del tempo. Nel giro di pochi minuti, Basic, Zaccagni e Marusic sfiorano il vantaggio, con Caprile decisivo in almeno un’occasione. Tre lampi che accendono lo stadio, ma non bastano a far saltare il tappo di un match fino a quel momento bloccato e lento.
Lazio: Isaksen inventa, Zaccagni chiude: la Lazio si libera
Nella ripresa il copione sembra non cambiare: ritmi bassi, poche idee, squadra che sembra accontentarsi. Poi, come spesso succede, serve un guizzo individuale per spaccare la partita. È quello di Gustav Isaksen, che prende palla, salta due uomini, si accentra e disegna un sinistro chirurgico all’angolino. Un colpo che vale oro, un segnale forte: sta crescendo, sta diventando decisivo.
Da lì in poi la Lazio gestisce, si abbassa ancora per evitare rischi, facendo densità e difendendo con ordine. Gila guida la retroguardia, Vecino e Guendouzi fanno filtro, mentre Provedel resta praticamente inoperoso. Nel finale, con il Cagliari ormai senza idee, Zaccagni chiude i giochi con un destro perfetto all’incrocio. Due-zero, applausi, sorriso ritrovato.
Solidità ritrovata e fiducia crescente
Quarta gara consecutiva senza subire gol, sesto risultato utile di fila. Numeri che parlano di ricostruzione, di mattoni messi uno sopra l’altro. Il gioco sarrista? Ancora lontano dalla versione più brillante, ma qui conta rimanere aggrappati, risalire, respirare. E la Lazio oggi respira.
Tabellino
Serie A – Roma, Stadio Olimpico
Lazio-Cagliari 2-0
Marcatori: Isaksen 66’, Zaccagni 91’
Lazio (4-3-3):
Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli (46’ Provstgaard), Marusic (73’ Pellegrini); Guendouzi, Cataldi, Basic (62’ Vecino); Isaksen (84’ Noslin), Dia (84’ Pedro), Zaccagni.
All.: Sarri
Cagliari (4-3-1-2):
Caprile; Zappa, Mina, Luperto, Palestra (78’ Idrissi); Adopo, Prati, Folorunsho (78’ Pavoletti); Gaetano (57’ Felici); Esposito (69’ Luvumbo), Borrelli (69’ Kilicsoy).
All.: PisacaArbitro: Mariani

								
															





