Da Prato a Conegliano, passando per Carrara e Correggio: i luoghi dove nascono e sognano i campioni Italiani.
In un’epoca in cui il calcio è sempre più globalizzato, con accademie internazionali e talenti scovati ai quattro angoli del mondo, vale la pena fermarsi un momento e ricordare da dove tutto è cominciato. L’Italia ha visto nascere alcuni dei suoi più grandi campioni non nelle metropoli, ma in piccole città di provincia, lontane dai riflettori e dai centri sportivi ultramoderni.
È lì che si sono forgiati i valori e le qualità che hanno reso grandi giocatori come Roberto Baggio, Paolo Rossi e Dino Zoff. Questo articolo vuole riportare l’attenzione sulle piccole province, facendo notare come per tornare ai fasti di un tempo, bisogna ripartire da lì, dalle scuole calcio e dalle famiglie.
La vecchia generazione
Roberto Baggio, il Divin Codino, viene da Caldogno, un piccolo comune veneto. Tra i campi sterrati e gli oratori locali scopre e insegue il suo sogno. La sua carriera dimostra che la grandezza nasce dove la passione è genuina e radicata nella comunità.
Anche Paolo Rossi, eroe del Mondiale 1982, ha mosso i primi passi a Prato, città toscana non certo famosa per il calcio internazionale. Dino Zoff, nato a Mariano del Friuli e Gigi Buffon nato a Carrara sono altri esempi di come il vero calcio e soprattutto i veri campioni per l’Italia sono da ricercare anche nei paeselli. Di conseguenza bisogna riformare la struttura calcio e porre più attenzione a ciò che abbiamo dentro, piuttosto a cosa potremmo trovare fuori.
Tornare alle radici per crescere ancora
Il calcio italiano deve riscoprire le piccole province, quei luoghi che hanno dato i campioni del passato dell’Italia. Valorizzare i vivai locali, sostenere le società dilettantistiche e dare spazio ai talenti nelle comunità minori è la chiave per far rinascere un movimento nazionale competitivo e sostenibile.
Se vogliamo tornare grandi bisogna ripartire dalle storie dei ragazzini che sognano quel pallone senza riflettori ma solo con passione.