Capo Verde: l’ex Verona decisivo nel 3-0 a Eswatini: l’arcipelago conquista un traguardo mai raggiunto, Camerun costretto ai playoff
Una notte che entrerà nella storia del calcio africano.
Capo Verde, piccolo arcipelago dell’Oceano Atlantico con poco più di 500 mila abitanti, conquista per la prima volta nella sua storia la qualificazione ai Mondiali 2026.
Un risultato incredibile, frutto di una cavalcata straordinaria culminata con il 3-0 inflitto a Eswatini nell’ultima giornata delle qualificazioni del Gruppo D della zona africana.
Il gol dell’ex Verona che cambia la storia
La firma sulla vittoria che vale un biglietto per il sogno mondiale porta il nome di Rocha Livramento, attaccante di proprietà dell’Hellas Verona e oggi in prestito al Casa Pia in Portogallo.
Dopo un primo tempo chiuso sullo 0-0, è stato proprio lui a sbloccare il match al 48’ minuto, scatenando l’entusiasmo dei tifosi di Praia. Non un gol qualsiasi: è stato Livramento a segnare anche la rete decisiva contro il Camerun nella giornata precedente, la partita che aveva di fatto indirizzato la classifica del girone.
Il raddoppio è arrivato poco dopo, al 58’, grazie a Willy Semedo, mentre nel recupero Stopira ha chiuso definitivamente i conti con il tris che ha fatto esplodere lo stadio e tutto il Paese.
Camerun beffato, Capo Verde vola
Il contemporaneo 0-0 tra Camerun e Angola a Yaoundé ha fatto il resto: con due punti di vantaggio, Capo Verde chiude il girone al primo posto e vola direttamente alla fase finale del Mondiale 2026.
I Leoni Indomabili, grandi favoriti alla vigilia, dovranno ora affrontare i playoff africani in programma dal 13 al 16 novembre in Marocco. Solo una delle quattro migliori seconde riuscirà a strappare l’ultimo biglietto disponibile per i playoff intercontinentali di marzo 2026.
Lì, la nazionale africana qualificata dovrà affrontare una tra le vincitrici degli spareggi di Oceania, Asia e CONCACAF (già sicure Nuova Caledonia e Bolivia, in corsa Giamaica, Honduras, Panama e una tra Iraq, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar o Oman).
Un sogno per un piccolo grande arcipelago
Per Capo Verde si tratta di un trionfo sportivo ma anche culturale. Una nazionale che rappresenta una comunità dispersa tra Europa e Africa, capace di costruire nel tempo un gruppo solido e di talento.
Dal portiere Vozinha ai veterani Stopira e Semedo, fino al giovane Livramento, gli “Tubarões Azuis” (gli Squali Blu) hanno dimostrato compattezza, entusiasmo e una sorprendente maturità tattica.
Il commissario tecnico, orgoglioso ma lucido, ha sottolineato la forza mentale del gruppo: «Nessuno ci credeva, ma noi sapevamo di poter scrivere la storia. Questo è solo l’inizio».
Il calcio africano cambia volto
Con l’ingresso di Capo Verde tra le qualificate, il prossimo Mondiale vedrà ai nastri di partenza una nuova e affascinante protagonista.
Un piccolo Paese che ha saputo sognare in grande, capace di imporsi contro giganti come il Camerun, e che ora si prepara a vivere la magia della fase finale del 2026.
Una favola calcistica che ricorda a tutti che, nel calcio, le dimensioni non contano: conta la determinazione, la passione e la fede nel sogno.