Zlatan Ibrahimovic ha fatto il punto della situazione in casa Milan in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Dall’obiettivo Scudetto fino a Leao: le sue parole
È un Milan sicuramente rivitalizzato rispetto alla scorsa stagione, ma i passi in avanti da fare sono ancora tanti, soprattutto se si vuole puntare a obiettivi importanti.
Dalla dirigenza, passando per Max Allegri e arrivando fino al gruppo squadra, i rossoneri hanno dimostrato di essere cresciuti, di aver cambiato mentalità, e ora bisogna fare lo scatto decisivo.
Alcune cose, infatti, ancora non vanno, ma gli obiettivi sembrano essere ben chiari: ecco le parole di Zlatan Ibrahimovic a La Gazzetta dello Sport.
Milan, senti Ibra: “Ecco qual è il nostro obiettivo”
Il Milan non si nasconde: dopo le delusioni della passata stagione, quest’anno si punta al colpaccio.
Durante l’intervista alla Rosea, infatti, Ibra ha dichiarato: “Quest’anno la squadra è molto competitiva per fare buoni risultati. Lo era già l’anno scorso, ma è stato un anno strano, appena ci riprendevamo cadevamo subito, però abbiamo imparato tanto. Il Dna del Milan è vincere, soprattutto in Europa, e là dobbiamo tornare“.
“A Milanello senti profumo di vittoria, dopo che sei stato lì non resti lo stesso – ha continuato Ibra -. A Milanello, dal cuoco al giardiniere, tutti fanno in modo che ci siano le condizioni per fare il meglio”.
Poi, la fatidica domanda: “Se ci credo allo Scudetto? Sì, dobbiamo crederci tutti. Ma è un processo, è un lavoro di team”.
Le parole su Allegri
Poi un breve passaggio su Massimiliano Allegri, con cui Ibra, da calciatore, ha vinto un campionato italiano proprio ai tempi del Milan: “Il suo primo trofeo gliel’ho fatto vincere io. In quel Milan erano tutti campioni, la cosa difficile era mandarli in panchina. Lui era molto bravo a gestire. Adesso è diverso, ci sono meno ego da fuoriclasse. E Allegri ha fatto il suo percorso, ha già vinto tanto, sa come si fa”.
L’importanza di Leao per il Milan: Ibra chiede pazienza
Infine, il dirigente rossonero ha parlato anche di Leao, il quale, al rientro dall’infortunio, non è ancora riuscito ad avere l’impatto giusto nel gruppo squadra.
Sul portoghese Ibra ha dichiarato: “A Torino ero nello spogliatoio. Erano tutti arrabbiati, tutti, pure Allegri, perché si poteva vincere. E anche Leao. Ricordiamoci che durante la preparazione era il migliore, poi è stato fuori due mesi, ora deve tornare in forma. Chiaro che ci aspettiamo la magia, perché Leao è magia! Chiaro che parleremo sempre di lui, perché è uno dei giocatori più forti al mondo. L’ho visto ragazzino, adesso ha due figli: è un percorso. Io sono diventato maturo a 28 anni. E comunque quando abbiamo vinto lo scudetto posso dire che lo ha vinto da solo”.