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Champions League, previsioni sulla futura competizione europea

Foto: Shutterstock

Previsione della possibile futura Champions League

Per quanto riguarda la futura Champions nel triennio 2027-2030 si sta pensando ad una nuova formula a 36 squadre con qualche novità interessante per rendere più coinvolgente la competizione.

La nuova struttura della competizione

La nuova Champions vedrà coinvolte 36 partecipanti. Ci saranno otto partite nella fase unica a classifica contro otto avversarie diverse (quattro in casa e quattro in trasferta).

La classifica complessiva sarà data dai punti e dalla differenza reti.

Le prime otto classificate passerebbero direttamente agli ottavi di finale.

Le squadre posizionate 9°-24° dovrebbero fare i play off andata e ritorno per poter accedere agli ottavi di finale.

Tutte le altre finite dopo la 24° in classifica sarebbe eliminate.

A questo sistema si aggiungerebbero due novità.

Due novità introdotte

La prima novità è il sorteggio a livelli, che prevede che le squadre siano divise in due fasce (elite e medio-livello) per assicurare più equilibrio e match più spettacolari.

La seconda novità è il sistema seeding per gli ottavi, cioè non più un sorteggio totale, ma una griglia tipo tennis (1° vs 16°, 2° vs 15°, ecc.) per evitare le cosiddette finali anticipate.

Chi ci guadagna

Ovviamente, in una competione come la Champions a guadagnarci sarebbero sempre i top club europei come il Real Madrid, City, PSG e le altre big.

Il motivo è che giocherebbero più spesso tra di loro e quindi avrebbero più introiti derivanti dai diritti TV e sponsorizzazioni.

Il secondo motivo è che avrebbero meno rischi di uscire al primo turno, perché i sorteggi sarebbero più calibrati.

Le squadre italiane

Anche qui, le squadre italiane più blasonate (Inter, Milan, Juventus e Napoli) sarebbero avvantaggiate per vari motivi.

Il primo motivo è che avrebbero più partite garantite (8-10) e quindi più incassi sia al botteghino che in TV.

Inoltre, grazie al ranking favorevole, avrebbero maggiore protezione nei sorteggi.

A guadagnarci, infine, sarebbero anche i Broadcaster e la UEFA, dato che più partite garantiscono più audience fino a primavera e non ci sarebbe il rischio di trasmettere partite “inutili” a scapito dell’audience.

Conclusione

Con questa formula gli organizzatori sperano di accrescere i volumi di introiti e di coinvolgere sempre di più gli spettatori in una Champions League sempre più affascinante e ricca di suspance.

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