Ogni settimana, uno sguardo lucido sulla Roma con Famo er punto: quel che è successo, quel che resta da capire
La Roma, reduce da una vincente spedizione oltralpe, torna a giocare all’Olimpico sotto l’occhio onnisciente di Claudio Ranieri, in un match appiccicoso contro un Verona straripante.
Una delle prestazioni più opache dell’era Gasperini, ma nonostante l’affanno, i giallorossi sono riusciti a spuntarla da squadra, gettando il cuore oltre l’ostacolo.
Roma in vetta alla Serie A dunque, ma anche questa settimana sono diversi gli spunti da analizzare più approfonditamente su Famo er punto, la rubrica romanista di Calciosport.com.
Le scelte e la gara
Qualche piccola sorpresa nell’undici titolare.
In difesa parte dal1’inizio Celik, il quale sembra aver definitivamente sorpassato Hermoso nelle gerarchie.
Sulla fascia destra torna Wesley dal primo minuto: messe a tacere, allora, alcune malelingue che avevano insinuato che il rapporto tra il brasiliano e il mister si fosse già incrinato.
Pellegrini, invece, sembra essere l’uomo designato a ricoprire la parte sinistra della trequarti campo: adesso bisogna scalzare lui per trovare spazio in quella zona.
A sorpresa, anche Dovbyk scende in campo dall’inizio, mentre Ferguson subentrerà nel secondo tempo.
La Roma tenta di fare la partita, ma le energie sono minori rispetto a quelle del Verona e già nel primo tempo i gialloblù riescono a dimostrare tutta la loro spigliatezza e intensità.
Nonostante ciò, sono i giallorossi a trovare il vantaggio: pennellata di Celik, incornata di Dovbyk e per l’ucraino si materializza il momento in cui scaricare la tensione di questi mesi.
L’imperturbabile Artem esplode in un esultanza rabbiosa, con tanto di scalciata ai led pubblicitari.
Nel secondo tempo la batteria della Roma è a terra e il Verona prende il campo: continue le scorribande di Orban, Giovane e degli attaccanti di Zanetti, altrettanti i sobbalzi a cui questi ultimi costringono i romanisti.
Decisive, infine, le parate di Svilar che sui tentativi di Orban e Belghali si staglia coraggiosamente davanti al pallone, mantenendo la porta inviolata a costo della propria incolumità.
Altri pericoli per la Roma, come la traversa di Orban, ma i veneti non concretizzano e i giallorossi, un po’ fortunosamente, trovano il raddoppio con Soulè, mettendo in ghiaccio la partita.
Roma può esultare per la quarta vittoria e per la vetta, condivisa, di questa Serie A.
Sprazzi dei singoli
Mile Svilar
Se la Roma è riuscita a portare a casa la vittoria ed è, al momento, una delle migliori difese in Europa è anche, e forse soprattutto, merito del supereroe tra i pali.
Come condiviso da Gasperini ai microfoni, Svilar è un portiere “forte, top”, per le parate che rubano l’occhio, ma anche per gli episodi che potrebbero essere complicati e che invece lui fa sembrare semplici, con una presenza e un’attenzione costanti.
Questa sua sicurezza viene infusa a tutta la squadra e, dopo molti anni, il ruolo di portiere a Roma sembra divenuto finalmente un punto di forza e non di debolezza.
Zeki Celik
L’uomo che non ti aspetti. Eppure, nel match contro il Verona, Celik è stato premiato come Player of the match.
Probabilmente questo riconoscimento l’avrebbe meritato Svilar; ciononostante si può ugualmente comprendere perché sia stato assegnato al turco.
Dopo un inizio di stagione incerto, Zeki sembra essersi ripreso il ruolo che aveva lasciato e che Ranieri, la scorsa stagione, aveva cucito per lui.
Era facile credere che il motivo del rientro fosse la sua affidabilità difensiva, abbastanza spiccata rispetto alle fasi di attacco.
Ciò che ha stupito, invece, è stata la nuova e maggiore propensione offensiva del calciatore, il quale pare stia incrementando il proprio potenziale.
Oltre a ciò, è il livello atletico a far spiccare il difensore: Celik ha corso 11,3 km, secondo solo a Cristante, e ha completato ben 3 recuperi.
Dopo Morinho e Ranieri, anche Gasperini sembra non poter rinunciare al forse troppo sottovalutato Celik.
Artem Dovbyk
L’ucraino era stato alternativamente punzecchiato e difeso dal mister in base al momento e all’interlocutore.
Nella conferenza pre-partita, ma anche nelle interviste dopo la gara, Gasp ha sottolineato alcune lacune tecniche del calciatore, il quale “deve stare bene fisicamente per mascherarle”.
Dopo il match ha aggiunto:
La partita di ieri non ci ha ancora consegnato il migliore Dovbyk, ma sicuramente è stata la prestazione più consistente del ragazzo dall’avvio di campionato.
Dopo 7 minuti il gol, uno dei suoi, incornando dopo aver attaccato il secondo palo, terra di caccia preferita dall’ex Girona. .
Oltre alla rete, però, Artem ha fornito anche una buona prestazione, dimostrandosi finalmente integrato nel gioco della squadra.
Spalle alla porta è riuscito a tenere palla e a dialogare coi compagni con qualità (84 % di precisione dei passaggi).
Gode, poi, di una particolare intesa con Lorenzo Pellegrini, forse anche grazie all’esperienza dello scorso anno: i due si cercano e si trovano e chissà che non possano essere proprio loro a fare la differenza in questa Roma un po’ sterile.
Lorenzo Pellegrini
Il vicecapitano in una settimana sembra essersi ripreso la sua Roma e i suoi tifosi: i fischi delle ultime apparizioni si sono trasformati in applausi, anche solo in occasione di un fugace passaggio dalle parti della bandierina.
Rispetto al derby e alla partita col Nizza la prestazione di Lorenzo è stata più opaca: 10 palle perse, 0 tiri, 67 % di precisione dei passaggi.
Ciò è dovuto, però, oltre che al numero di minuti giocati alla quale non è più avvezzo, allo spessore atletico inedito delle sue ultime gare, richiesto dall’allenatore e che, inevitabilmente, gli toglie lucidità in fase di rifinitura.
10,7 i km percorsi, il terzo dei giallorossi; malgrado ciò, 10 i cross portati in area e 9 i passaggi riusciti nell’ultimo terzo di campo.
Elevatissimo il tasso tecnico di Lorenzo, ma il discorso per lui non è dissimile da quello di Dovbyk: se la condizione atletica è quella giusta, Pellegrini può essere un tassello cardine della nuova Roma di Gasperini.
Matias Soulè
Grigia anche la prestazione di Soulè, ma la sua partita è il simbolo della vittoria e del momento della Roma.
Tanti gli impegni, tanti i minuti giocati dagli uomini intoccabili del Gasp, ai quali vengono richiesti grande dispendio e la massima lucidità, ma non è sempre facile.
Ma dove non arrivano i muscoli o i piedi, arriva il cuore: al 79‘, esausto, Soulè è al posto giusto e al momento giusto, insaccando da dentro l’area e sudando fino all’ultima goccia.
Al gol seguono i crampi e l’esultanza promessa al trapper INCE: gancio destro e sinistro in direzione della camera, nonostante le forze sembrino esaurite anche per questi piccoli movimenti.
Jan Ziolkowski
Dopo tempo immemore (solo il malore accusato a Udine lo aveva portato lontano dal campo) Ndicka viene sostituito, anche lui per crampi.
Al suo posto fa il suo esordio il giovane classe 2005 Ziolkowski, prelevato in estate dal Legia Varsavia.
Lo scampolo di partita disputato non è un campione sufficiente a formulare un verdetto, tuttavia quel che appare certo è che oggi nelle gerarchie viene prima di Ghilardi (2003).
Il che un po’ stupisce, vista la maggiore età dell’italiano rispetto al norvegese e la maggiore esperienza maturata in Serie A.
Altrettanto certo è che Gasperini ha coraggio da vendere circa l’utilizzo dei giovani e, se riceverà i feedback giusti, non avrà remore a schierare entrambi i giovani difensori nel corso della stagione.
La mano del Gasp
Te ne intendi di ippica?
Al termine della quinta giornata i tifosi romanisti sorridono guardando la classifica.
La Roma, a quota 12 punti, è in testa al campionato insieme a Napoli e Milan: in quanti avrebbero previsto una partenza simile?
Forse nemmeno lo stesso Gasperini ci avrebbe scommesso, conscio del tempo necessario ad assorbire il suo pensiero di calcio.
L’allenatore piemontese ha candidamente ammesso come abbia capito di non poter essere, al momento, monolitico e integralista.
Le sue idee di gioco, che rimangono invariate, devono essere declinate al momento della Roma, la quale ha fatto della solidità difensiva la base della cavalcata della scorsa stagione.
Ecco allora che Gasperini sembra trasfigurarsi in Allegri agli occhi di alcuni tifosi, o in Ranieri secondo altri giornalisti.
5 partite in Serie A, 4 vittorie (3 per 1-0) e 1 sconfitta; 5 gol segnati, 1 subito.
Qualora Gasp abbia preso spunto dal lavoro di Ranieri, ciò sarebbe solo sintomo della sua intelligenza.
Roma, infatti, non è Bergamo, e anche se Giampiero predica calma e pazienza, sa che non ha molto tempo in una piazza che è una bomba a orologeria.
Dunque, immettere a poco a poco il proprio sapere nella squadra, in attesa che il lavoro e il mercato fatto possano dare i frutti sperati e concedergli più libertà, sembra la scelta più saggia..
Controindicazioni
Nel frattempo una Roma cinica e pragmatica, assimilabile a quella di sir. Claudio, mostra comunque la mano del Gasp, nei duelli individuali a tutto campo, nella riaggressione, nella corsa perpetua, nella ricerca della verticalità, nell’atteggiamento tattico.
Nonostante questa reazione minuziosamente bilanciata in laboratorio, Gasp si è comunque imbattuto in qualche controindicazione, come ammette lui stesso in conferenza stampa dopo la partita:
“Per la prima volta forse ho visto un po’ di fatica. Forse dalla partita di Nizza non tutti erano riusciti a recuperare e questo è stato un po’ una sorpresa […] Abbiamo pagato (i tre impegni ravvicinati) e su questo dobbiamo riflettere. C’era più di qualcuno in difficoltà dal punto di vista fisico e atletico“.
Una gestione non perfetta del turnover che ha spiazzato lo stesso Giampiero, anche se il mister aveva già parlato della necessità di coinvolgere più giocatori possibili che possano aiutare i titolari.
La gara col Verona ha confermato questa esigenza, ma ha anche evidenziato la tempra, la resilienza e la fiducia degli uomini di Gasperini, che se li coccola:
Nessuna classifica da guardare allora, nessun risultato per cui gongolarsi, ma solo tanto lavoro da fare per Gasp e i giallorossi, all’inseguimento del grande calcio che i romanisti bramano.
Intanto gli impegni si susseguono: questa settimana Roma-Lille (giovedì 2 ottobre alle 18.45) e Fiorentina-Roma (domenica 5 ottobre alle 15:00).
L’appuntamento per discutere dei nuovi sviluppi giallorossi è fissato a lunedì prossimo con Famo er punto, solo su Calciosport.com.