Juventus-Borussia Dortmund termina in parità non prima che ben otto gol possano decretare la fine delle ostilità. Tudor rimandato con fiducia
La Juventus riacciuffa il pareggio nel recupero, dopo una partita in cui qualcuno giurerebbe di aver assistito a un pranzo al sacco in area di rigore.
Juventus-Borussia Dortmund, valida per la prima giornata di Champions League, termina 4-4 allo Stadium.
Non il miglior primo passo per la Juve, ma ancora nulla è compromesso e quello che non danno le gambe o i piedi sembrano poterlo dare le motivazioni e la voglia dei calciatori che Tudor sta cercando di incanalare nella direzione giusta.
Designazioni arbitrali
Arbitro: François Letexier (Francia)
VAR: Jérôme Brisard (Francia)
AVAR: Willy Delajod (Francia)
Formazioni
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio | Kalulu, Bremer, Kelly | McKennie, Koopmeiners, Thuram, Cambiaso | David, Yildiz | Openda. All. Tudor
Borussia Dortmund (3-4-2-1): Kobel | Ryerson, Anton, Bensebaini | Couto, Sabitzer, Nmecha, Svensson, | Adeyemi, Beier | Guirassy. All. Kova
Cambi:
59′ David -Vlahovic (J)
59′ McKennie – Joao Mario (J)
68′ Koopmeiners – Locatelli (J)
68′ Openda – Adzic (J)
71′ Nmecha – Bellingham (B)
71′ Beier – Brandt (B)
87′ Yildiz – Zhegrova (J)
92′ Guirassy – Gross (B)
Tabellino
Marcatori:
53′ Adeyemi (B)
63′ Yildiz (J)
64′ Nmecha (B)
67′ Vlahovic (J)
74′ Couto (B)
86′ Bensebaini (B) rig.
94′ Vlahovic (J)
96′ Kelly (J)
Ammoniti:
42′ Anton (B)
Il match
Le due compagini sono scese in campo in maniera speculare: 3-4-3, riferimenti sull’uomo e sulla zona di competenza con tutti i duelli individuali che ne derivano.
La Juventus ha giocato, in qualche modo, in continuità col Derby d’Italia, attendendo e assorbendo le avanzate nemiche, anche profonde, per poi contrattaccare.
Recuperata palla, ha cercato pazientemente l’uscita pulita, talvolta anche troppo a lungo.
La controindicazione chiara è stata la mancanza di un repentino cambio di velocità che sfociasse in un contropiede che si possa definire tale.
Quando il pallone però passa negli ultimi metri e tra i piedi di Yildiz, Openda e David, la sensazione che possano liberare da un momento all’altro la loro qualità aleggia sull’Allianz Stadium, ma rimane tale e non si concretizza.
Così, alla ripresa del secondo tempo, il Borussia fa valere i propri gradi e trova il vantaggio con Adeyemi di fronte a una Juventus che quasi resta a guardare.
Da qui inizia un altra partita. Tudor fa i primi cambi e manda in campo Vlahovic; gli schemi saltano e la gara riprende i binari di quella vinta contro l’Inter.
Un classico incontro di boxe, dove sei certo di subire colpi, ma sei altrettanto certo che ne ridarai almeno un altro, quello che speri possa essere quello decisivo.
Yildiz, evocando le notti europee di Del Piero, trova il pareggio che risveglia i tifosi bianconeri, intorpiditi dal primo tempo e dallo svantaggio, ma la gioia termina 30 secondi dopo con il gol di Nmecha. 1-2.
Balza all’occhio, intanto, il fatto che Vlahovic sia entrato per sconquassare il mondo, esaltando ogni amante dello sport che vive di quell’adrenalina. E’ lui a trovare il nuovo pareggio bianconero.
Il Borussia, però, trova il largo, in una partita fatta anche di molti errori in impostazione della Juventus dal momento in cui ha iniziato a forzare e velocizzare le giocate.
La Juve è frenetica e i gialloneri tornano in vantaggio con Couto e vanno sul 2-4 con Bensebaini, che può realizzare dal dischetto solo dopo il battibecco con Guirassy.
Sembra finita, ma nel recupero è di nuovo Vlahovic a prendere sulle spalle la vecchia signora, accorciando 3-4 imbeccato da Kalulu.
Come nelle migliori favole il pareggio arriva negli ultimi secondi della partita, quando Kelly, in uno slancio tanto balistico quanto commovente, insacca di testa su assist del 9 indemoniato.
Al prossimo appello
In controtendenza con i recenti risultati che originavano nella solidità difensiva, nelle ultime due partite la Juventus di Tudor ha subito un totale di ben 7 gol.
Non è dato sapere quanto questa sia una controindicazione accettata o un cortocircuito inaspettato; certo è che con queste prestazioni la Juve viaggia su una linea sottile.
Il divertimento è assicurato ed è certo piacevole poter apprezzare il dispiegarsi di certi talenti, ma la reazione non può essere ancora bilanciata.
I bianconeri, che hanno una rosa forte e assortita per la Champions, si salvano in casa grazie alla determinazione dei loro giocatori e al fatto che Tudor sia effettivamente in grado di stimolarla.
Non una bocciatura in Champions League, quindi, per la Juventus rimandata alla partita in casa del Villareal il primo ottobre.
Questo formato spregiudicato, seppur divertente, è ancora da calibrare.