Juventus-PSG, il presidente del Paris accusa i bianconeri di aver “giocato sporco” nella trattativa. Rapporti compromessi dopo settimane di tensione
La sessione estiva di calciomercato 2025 si è chiusa, ma le scorie delle trattative mancate continuano a pesare.
In particolare, a far discutere è il caso Randal Kolo Muani, attaccante francese che la Juventus ha inseguito fino all’ultimo giorno con l’obiettivo di riportarlo a Torino dopo i sei mesi in prestito della scorsa stagione.
Un affare da 60 milioni complessivi tra prestito oneroso e obbligo di riscatto che sembrava ormai definito, ma che si è trasformato in un autentico terremoto diplomatico tra i bianconeri e il Paris Saint-Germain.
Juventus-PSG, il braccio di ferro
Secondo la ricostruzione dei media francesi, in particolare L’Equipe e Sports Zone, le due società erano arrivate a un passo dall’accordo.
Tuttavia, nelle ultime ore di trattativa il direttore generale juventino Damien Comolli avrebbe presentato una nuova offerta al ribasso, pari a 40 milioni totali, scatenando la reazione furiosa del presidente parigino Nasser Al-Khelaifi.
Il numero uno del PSG avrebbe accusato la Juventus di aver “preso in giro” la controparte, accusandola di strategie scorrette e di continui cambi di rotta.
Una mossa che ha fatto saltare definitivamente il tavolo e che ha portato i francesi a bloccare il trasferimento, dirottando Kolo Muani verso il Tottenham con un prestito secco.
Rapporti compromessi
La conseguenza immediata è stata un gelo totale nei rapporti tra i due club.
Relazioni che negli ultimi mesi sembravano essersi normalizzate dopo le tensioni legate al progetto Superlega e all’uscita della Juventus dall’ECA, l’associazione dei principali club europei oggi guidata proprio da Al-Khelaifi.
Ora, però, la frattura rischia di diventare profonda.
In una telefonata dai toni accesi, il presidente del PSG avrebbe detto chiaramente: “Non vincerete questa battaglia contro di me.
Mi ricorderò dei metodi che avete utilizzato, fidatevi di me”.
Parole che non lasciano spazio a dubbi e che aprono scenari preoccupanti per le future trattative tra i due club.
Il piano B bianconero: Openda
Fallito l’assalto a Kolo Muani, la Juventus ha virato rapidamente sul piano B.
La scelta è ricaduta su Loïs Openda, prelevato dal Lipsia con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 40 milioni.
Una soluzione che ha permesso a Comolli di garantire a Tudor un rinforzo offensivo, ma che non ha spento le polemiche per la gestione del dossier principale.
Openda, più giovane e polivalente, rappresenta comunque un acquisto di spessore, ma resta la sensazione che l’occasione Kolo Muani sia sfumata per questioni di metodo e di rapporti diplomatici piuttosto che per un reale divario economico.
Un precedente pesante
L’affaire rischia di lasciare conseguenze pesanti non solo sul piano sportivo, ma anche su quello politico.
Il PSG è uno degli attori più influenti del calcio europeo, e la Juventus, che negli ultimi anni aveva cercato di riallacciare relazioni con Parigi e con l’ECA, ora potrebbe trovarsi nuovamente isolata.
Al-Khelaifi non dimentica, e i rapporti personali contano almeno quanto i milioni sul tavolo.
Per i bianconeri, la gestione del caso Kolo Muani potrebbe rappresentare un boomerang nelle future trattative internazionali, sia con i francesi che con altri top club legati all’orbita del presidente qatariota.
Conclusioni
La Juventus esce dalla vicenda con un rinforzo importante come Openda, ma anche con una reputazione incrinata agli occhi del PSG.
Il caso Kolo Muani è destinato a rimanere come uno dei dossier più spinosi dell’estate 2025 e rischia di influenzare i rapporti tra due delle potenze calcistiche europee per molto tempo.