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Inter, Bonny: “Rifiutato tante big per essere qui. Studio la Thula”

Inter, Bonny: "Incredibile essere qui; era quello che volevo"

L’attaccante nerazzurro, Ange-Yoan Bonny, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale ha toccato diversi temi

L’Inter ha intenzione di tornare a vincere trofei nella prossima stagione e Bonny, giovane attaccante arrivato quest’estate dal Parma, vuole incidere sin da subito. Chivu lo ha allenato nel corso degli ultimi mesi della scorsa stagione in Emilia, dunque lo conosce bene e sa cosa può dare. Il centravanti francese è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport; di seguito, i passaggi fondamentali e le sue parole.

Bonny: “Gruppo unito; sono stato accolto bene”

Bonny, tra le varie cose, si è soffermato sul ritiro estivo fatto con i nuovi compagni: “La pre-season? Ci siamo preparati come si deve. Le amichevoli mi sono servite per iniziare a capire come la squadra giochi, in cosa io possa essere più utile e che cosa i compagni si aspettino da me. Gran parte del gruppo si conosceva da anni, ma anche noi nuovi ci stiamo adattando bene: la preparazione è stata dura, ma le gambe iniziano a girare… È stata bella tosta: l’intensità degli allenamenti è la cosa che mi ha colpito di più, ma è necessaria. Ti accorgi che stai mettendo benzina nel serbatoio e che ti servirà dopo. Visti gli obiettivi davanti, una squadra come l’Inter deve essere pronta a giocare tante partite e non lascia indietro niente”.

Sul primo mese in nerazzurro: È stato di adattamento, scoperta, anche fatica, ma tutto davvero bello. Sono arrivato in un mondo completamente nuovo, ma i compagni mi hanno accolto come fossi un loro… fratellino. Dovrei elencarli tutti perché, insieme, fanno sentire un’atmosfera quasi familiare”.

Poi su Chivu e sul piacere di ritrovarlo in questa nuova avventura: Il rapporto con lui non è cambiato, è lo stesso mister di Parma, a un livello più alto, ma con uguali qualità. È diretto, esigente, onesto. Sono molto contento di averlo incrociato al momento giusto della carriera: gli devo tantissimo, se sono qua è anche merito suo. Ora sono molto carico e cercherò di prendere il mio spazio perché questo è solo l’inizio. Ma questo inizio mi piace…”.

“Thuram e Lautaro due top. Pio? E’ una bestia”

Il classe 2003, inoltre, ha confessato di aver rifiutato diverse offerte pur di vestire la maglia dell’Inter: “Diverse squadre mi volevano ma non ho avuto dubbi: quando l’Inter ti cerca, non ci pensi due volte. Questa squadra era ciò che chiedevo, qui volevo vivere il mio sogno da bambino. Appena firmato, ho messo sui social una foto fatta da piccolo in nerazzurro: era destino… Quella era la prima maglia da calcio comprata da mamma a sei anni, ci sono legato per la vita. E poi questo è un club molto francese, visti i campioni che ha avuto. Il peso del cartellino? Sono solo numeri, non devono pesare. Non è il mio lavoro pensare al prezzo, ma sudare perché ho tantissimo da migliorare. In tutto, ma in due cose in particolare: la freddezza sotto porta, perché devo segnare di più, e anche il gioco aereo”.

Poi sul vantaggio di avere come compagni di reparto due attaccanti come Thuram e Lautaro: “Li studio, cerco di capire le sfumature, il modo in cui si muovono, con o senza palla, lo faccio per provare un giorno ad avvicinarmi al loro livello: adesso sono molto lontano. Sia Lautaro che Thuram mi hanno detto due semplici cose, da fratelli maggiori: la prima, ‘divertiti’. La seconda, ‘cerca sempre la porta’, perché siamo attaccanti e veniamo valutati anche sui gol che facciamo. Qui tutti possiamo giocare con tutti. Perfino tutti insieme, perché no? A me piace fare la seconda punta e posso fare anche il centravanti, se servisse. Ma mi trovo bene anche partendo da dietro. Il fatto di aver fatto per anni il centrocampista nelle giovanili mi aiuta a leggere le situazioni sulla trequarti e a capire i movimenti degli altri”.

Bonny, infine, ha parlato dell’affetto dei tifosi e dell’amicizia con Pio Esposito: Sento attenzione e amore, l’ho notato nelle amichevoli e ora aspetto solo l’urlo a San Siro. Tra me e Pio c’è stato feeling immediato e non solo perché siamo giovani, ma perché ci somigliamo. Anche lui è educato, ha idee chiare, piedi per terra e non si monta la testa. Avevamo giocato contro in U21 e già allora mi aveva impressionato: ha una forza fisica incredibile, si può dire che è una bestia?”.

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