Grazie alle reti di Mancini e di Soulé, la Roma si è imposta anche in Francia, fornendo delle risposte importanti a tutti.
Una delle questioni più dibattute da due mesi a questa parte, limitatamente al mondo giallorosso, ha riguardato e riguarda ancora oggi la lunghezza del periodo di naturale adattamento allo stile di gioco di Gian Piero Gasperini da parte della sua nuova rosa, alla quale, ancora, mancano probabilmente dei rinforzi.
A circa venti giorni dall’avvio del campionato, che ormai è sempre più vicino, dopo aver analizzato l’amichevole di ieri sera, il quinto successo consecutivo per i giallorossi in questo precampionato, è impossibile non accorgersi di come Soulé e compagni stiano rispondendo positivamente ai nuovi dettami di gioco a loro impartiti.
Soprattutto durante la prima frazione, infatti, la Roma ha dato prova di essere molto migliorata in fase di pressione e riaggressione del pallone, entrambe utili a chiudere il Lens nella propria metacampo, rendendolo, tranne che in rare occasioni, impossibilitato a rendersi pericoloso nei confronti di Svilar.
Rispetto alla squadra ammirata fino a due mesi e mezzo fa, dunque, quella scesa in campo ieri appare come abbastanza diversa, in linea con i comandamenti dell’ex tecnico dell’Atalanta, che, lentamente, sta modellando la sua nuova formazione a sua immagine e somiglianza, modificando anche le caratteristiche di alcuni calciatori.
Mancini e N’Dicka sono due esempi: aldilà della rete realizzata sugli sviluppi di un calcio piazzato da parte del nativo di Pontedera, la coppia di difensori centrali è molto più coraggiosa nell’uscire palla al piede dalla sua metacampo o nel tentare un inserimento o una sovrapposizione in più, in aiuto agli esterni di centrocampo.
Un undici, dunque, molto caleidoscopico, capace di mescolare e rimescolare le carte in corso d’opera.
Roma, cosa c’è di buono…
Come già detto nella parte iniziale di questo articolo, l’aspetto maggiormente positivo della gara della Roma è da ritrovarsi nella grande efficacia che la marcatura a uomo a tutto campo ha dato prova di possedere, permettendo ai giallorossi di soggiogare i propri malcapitati avversari.
Questo dispendioso stile di gioco, sicuramente necessitante di adeguati ricambi dalla panchina, in grado di fornire forze fresche a tutta la squadra, è parso molto funzionale nell’economia di gioco giallorossa, che ne ha beneficiato molto per rimanere in costante trazione offensiva per larghi tratti della gara.
Se si scende, poi, nel dettaglio delle prestazioni dei singoli, Soulé, Ferguson e Baldanzi, vale a dire i tre schierati davanti dall’inizio della gara, hanno convinto, dando prova di un’intesa sì da sviluppare, ma più che dignitosa già ad oggi, dopo appena qualche settimana di preparazione.
In mezzo al campo, poi, El Aynaoui ha dimostrato di poter essere un buon interditore, probabilmente meno offensivo di come lo si presentava qualche giorno fa. Wesley, invece, dall’alto della sua migliore condizione fisica, appare realmente un attaccante aggiunto, grazie alla sua rapidità nello scatto.
Bene, poi, Celik e, dopo l’infortunio di N’Dicka, anche Hermoso, entrato con personalità e dimostratosi ancora una volta in condizione e volenteroso nel tentare di convincere Gasp a mantenerlo all’interno della rosa giallorossa.
…e cosa non va
Sebbene il sottoscritto ritenga che cedere un attaccante sul quale appena un anno prima si sono investiti più di trentacinque milioni di euro sia un grosso peccato di impazienza, è impossibile negare che Artem Dovbyk ieri abbia fornito una prestazione abbastanza scadente dopo il suo ingresso in campo.
Entrato al posto del frizzantissimo Ferguson, per la prima volta a secco dopo le sei reti consecutive realizzate nelle prime tre presenze con la maglia giallorossa, il centravanti ucraino è sembrato lento e, come anche lo scorso anno, abbastanza estraneo dal gioco corale del resto della squadra.
Quest’ultima, ad onor del vero, non lo ha nemmeno messo nelle condizioni migliori per segnare, preferendo decentrare il gioco sulle fasce laterali, dove, al contrario che al centro, albergava molta più ispirazione.
Un altro aspetto negativo della gara di ieri, se si vuole osservare la situazione generale della squadra, è rappresentato dalle occasionali disattenzioni della retroguardia giallorossa, la quale, pressando a uomo e mantenendo la sua linea molto alta, si è talvolta fatta sorprendere da alcune incursioni degli attaccanti avversari.
In vista del campionato, dunque, sarà assolutamente necessario prestare maggiore attenzione a queste situazioni, evitando di commettere degli inutili ed ingenui errori, assai pericolosi in potenza per le sorti delle varie partite.
L’ultima nota negativa, infine, risiede nel doppio infortunio capitato rispettivamente a N’Dicka e Soulé, le cui condizioni saranno valutate dall’interno del ritiro inglese della Roma, che nei prossimi giorni affronterà l’Aston Villa e l’Everton.
Inutile dire che, a venti giorni dall’esordio, Gasp spera vivamente che i due titolari possano riprendersi in pochi giorni, sventando la concretizzazione di due assenze molto pesanti nell’economia della sua formazione.