Sebbene capace di siglare una rete durante l’amichevole di ieri pomeriggio, Artem Dovbyk non ha convinto gli addetti ai lavori.
Appena un anno fa, dopo una lunga ed estenuante trattativa, Artem Dovbyk, allora reduce dalla vittoria del titolo di capocannoniere della Liga 2023-24, accettava ufficialmente di unirsi alla Roma, andando ad entusiasmare un ambiente che non vedeva l’ora di conoscere il nome del suo nuovo centravanti.
L’ucraino, sia per qualità fisiche che per le statistiche collezionate durante la sua esperienza iberica, appariva alla maggior parte degli addetti ai lavori come un grandissimo colpo, per il quale la cospicua cifra di trentacinque milioni non era da valutarsi nemmeno troppo cara.
Dodici mesi dopo, al termine della prima annata in Italia di “Artemio”, come lo hanno ribattezzato i tifosi giallorossi, quest’ultimi non sembrano più così convinti del suo valore, oscurato, al momento, da quello del nuovo arrivato Evan Ferguson.
L’irlandese, infatti, nelle uscite compiute dalla Roma di Gian Piero Gasperini fino ad ora, è sembrato molto più propositivo dell’ucraino e, grazie anche ad una maggiore attitudine al pressing, enormemente più adatto al gioco del nuovo tecnico dei capitolini, il quale, dal canto suo, non ha mancato di precisare la propria preferenza nei confronti dell’ex Brighton.
La posizione di Dovbyk, dunque, nonostante ieri, alla prima presenza nelle amichevoli pre-campionato, sia già riuscito a timbrare il cartellino, andando a siglare, grazie ad un generoso assist di El Shaarawy, la seconda rete della gara, appare come abbastanza vacillante e, di conseguenza, la sua permanenza in Italia non può che essere tutt’altro che scontata.
I difetti di Dovbyk
La prestazione di ieri pomeriggio di Dovbyk, sebbene, come detto più volte, sia difficilmente valutabile a causa sia della condizione fisica ancora precaria delle due squadre che per l’enorme differenza di valori in campo, è stata paradigmatica di tutta la scorsa stagione del centravanti ucraino.
Quest’ultimo, infatti, ha spesso disputato delle gare come quella di ieri sera, risultando, nonostante, magari, una rete messa a segno, spesso avulso dal gioco corale della squadra, che, al contrario, è apparsa maggiormente a suo agio quando in campo, durante la ripresa, è sceso Evan Ferguson.
Ieri sera Artem ha obbedito ai comandi tattici di Gasperini, che gli imponevano di seguire in marcatura l’uomo assegnatogli in qualsiasi posizione del campo, abbassandosi anche sotto la linea della metacampo in molti casi, con il pallone in possesso degli avversari.
Dovbyk, tuttavia, ha dimostrato di non disporre, in fase di attacco, della lucidità necessaria per collaborare al meglio con i compagni, asfissiato, probabilmente, dal grande e faticoso lavoro nel pressing, che lo ha impegnato sicuramente più che in tutta la scorsa stagione.
E’ capitato, quindi, che il numero 9 sbagliasse passaggi semplici e ravvicinati o, molto più frequentemente, non andasse ad occupare le giuste posizioni, ostacolando i vari Baldanzi o El Aynaoui che tentavano di inserirsi verso l’area dei francesi, graziati, in un’altra situazione, proprio dall’ucraino, incapace di superare Vanni da distanza ravvicinata.
Le sensazioni riguardo alla prestazione del centravanti, dunque, sono state tutt’altro che confortanti e, allora, non può che essere inevitabile la preponderante salita delle quotazioni di Ferguson, sempre più il titolare della nuova Roma di Gasp.