Bologna, Dopo le cessioni di Ndoye e Beukema, l’amministratore delegato rossoblù chiude alla partenza del difensore colombiano. Ma il contratto è in scadenza nel 2027 e il Sunderland fa sul serio. Il futuro è tutto da scrivere.

Il Bologna ha chiuso due operazioni in uscita pesanti, incassando oltre 70 milioni di euro (senza contare i bonus). La prima, quella di Ndoye, ha fruttato 40 milioni di base fissa più 5 di bonus e il 10% sulla futura rivendita al Nottingham Forest.

La seconda, più silenziosa ma strategica, riguarda Beukema, destinato a rinforzare la retroguardia del Napoli. A fronte di questi movimenti, una terza cessione importante sembrava improbabile: ma il nome di Jhon Lucumí continua a rimanere caldo sul mercato.

A fare chiarezza è intervenuto direttamente Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, nel corso della conferenza stampa di presentazione di Bernardeschi:

“Non faremo altre cessioni importanti. In questo momento stiamo parlando con Jhon. Ha due anni di contratto e il momento giusto per un rinnovo può essere adesso o anche a fine mercato. Fino a qualche tempo fa c’era la clausola rescissoria, se qualcuno l’avesse pagata avremmo fatto ragionamenti diversi su Ndoye”.

Dichiarazioni che sembrano chiudere ogni spiraglio alla cessione, ma la realtà è più sfumata.

Bologna, il nodo contratto

Il contratto di Lucumí è in scadenza nel 2027, ma solo grazie all’opzione unilaterale esercitata di recente dal club.

Il giocatore, infatti, avrebbe preferito guardarsi attorno e valutare nuove esperienze. Fino al 10 luglio, su di lui pendeva una clausola rescissoria da 28 milioni di euro: nessuno ha affondato il colpo, e ora il Bologna ha pieno controllo della situazione. Almeno formalmente.

Il problema? Lucumí non ha ancora rinnovato, e tra un anno il suo valore potrebbe precipitare. Se non si troverà un accordo per il prolungamento, il rischio di perderlo a condizioni svantaggiose nel 2026 o di vederlo forzare una cessione già ora è reale.

Sunderland in pressing, ma il giocatore aspetta la big

Tra i club più attivi sul difensore colombiano c’è il Sunderland, neopromosso in Premier League, che ha messo sul piatto oltre 22 milioni di euro per il cartellino e un contratto da 3 milioni netti a stagione per il giocatore.

Un’offerta importante, che però non entusiasma del tutto Lucumí, che sperava in una chiamata da una piazza più ambiziosa.

In precedenza si erano mosse anche Roma e Galatasaray, senza affondare il colpo. Più recentemente, l’agente del difensore è stato avvistato in Spagna per sondare il terreno con Villarreal e Atletico Madrid, entrambe in cerca di rinforzi difensivi ma senza aver ancora avanzato offerte ufficiali.

La strategia del Bologna: muro (temporaneo?)

Il Bologna, dopo aver ceduto Ndoye e Beukema, non ha intenzione di smantellare la difesa.

L’idea è quella di trattenere Lucumí come perno della retroguardia anche in vista dell’impegno in Champions League, una vetrina importante per il club e per lo stesso giocatore.

Tuttavia, con il mercato ancora lungo e il contratto in una posizione di fragilità, il rischio che la situazione evolva in maniera inattesa non è da escludere.

Conclusione: stallo ad alta tensione

Lucumí è (per ora) destinato a restare, ma la sua posizione è uno dei nodi più delicati del mercato rossoblù. Il club spinge per il rinnovo, il giocatore riflette.

Il Sunderland spinge con decisione, ma Lucumí sogna palcoscenici più grandi. Nel frattempo, l’aria da dentro o fuori si fa sempre più densa. E il Bologna sa bene che, senza un prolungamento entro fine agosto, la vera battaglia sarà soltanto rimandata.