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Roma, davanti c’è abbondanza per Gasp: Dovbyk o Ferguson?

Roma, dilemma centravanti.

Dopo l’ottimo impatto di Evan Ferguson nelle ultime due amichevoli, in casa Roma ci si chiede chi sarà la punta titolare durante la stagione.

La bravura di un allenatore, aldilà delle mere conoscenze tattiche, secondo il parere del sottoscritto, consiste soprattutto nella capacità di saper gestire i caratteri dei propri giocatori, mantenendo sempre, con le buone o con le cattive, il controllo del proprio spogliatoio, evitando che si possano creare malumori derivanti da ogni sorta di problematica.

E’ evidente, dunque, che per potersi definire un “buon gestore”, un tecnico deve di sicuro avere un carisma di un certo livello, coadiuvato da una sensibilità in grado di captare con anticipo l’umore dei propri calciatori, stroncando sul nascere le diatribe che si possono venire a creare.

Quando, in particolare, si ha la possibilità di gestire due colleghi di reparto dal valore simile, entrambi meritevoli di una maglia da titolare, si deve essere abilissimi nell’evitare che fra i due emerga uno spirito di competizione capace di sfociare in una rivalità vera e propria.

E’ vero, infatti, che l’abbondanza di alternative è sempre una notizia positiva, sintomatica di una vasta gamma di opzioni fra le quali scegliere, ma è altrettanto sacrosanto che, in situazioni del genere, è assolutamente necessario disporre di un grandissimo tatto, utile ad evitare incrinature nei rapporti interpersonali.

Gian Piero Gasperini, allora, trovandosi a gestire due centravanti entrambi di valore e in rampa di lancio, dovrà essere molto abile nel valutare i pregi e i difetti di ognuno dei due, analizzando con attenzione la possibile efficacia di ognuno di fronte a determinati avversari.

Una Roma per due

La posizione di Artem Dovbyk all’interno della rosa della Roma, nonostante una prima stagione, almeno a livello realizzativo, abbastanza soddisfacente, non è mai stata troppo salda, nemmeno quando, nel mese di Marzo, l’ucraino si è guadagnato il titolo di “giocatore del mese” della Serie A.

Le maggiori colpe imputategli, in particolare, risiedono nella scarsa capacità di partecipazione al gioco corale della squadra e nell’ancor minore spirito combattivo, richiestogli con forza non solo dagli allenatori, ma anche dai compagni, come ha sottolineato anche Gianluca Mancini in un’intervista.

Insomma, la punta ucraina, arrivata dal Girona la scorsa estate per più di trenta milioni di euro, nonostante le molte ed importanti reti realizzate, non ha convinto tutti, ma, in ogni caso, la sua titolarità, anche in virtù dell’importante investimento operato dalla società per prelevarlo dalla Spagna, non sembrava in dubbio fino a qualche mese fa.

L’arrivo di Gasp, invece, ha fatto sorgere più di qualche domanda riguardo alla centralità di “Artemio” all’interno della sua nuova Roma, se è vero che, a livello tecnico, il numero 11 non dispone delle caratteristiche proprie del centravanti ideale dell’ex Atalanta.

Evan Ferguson, invece, arrivato solo da qualche giorno nella Capitale, dopo le prime due convincenti uscite in maglia giallorosse, concluse con il bottino complessivo di cinque reti, sembra essere molto più congeniale allo stile di gioco di cui Gian Piero ha in mente di dotare la sua squadra, grazie alle maggiori doti tecniche e, soprattutto, in fase di pressing.

Arrivati a meno di un mese dall’inizio del campionato, dunque, le domande riguardo all’identità del centravanti titolare della Roma per la prossima stagione sono molteplici e, in attesa che Artem si riprenda dal fastidio muscolare che lo ha tenuto fuori dalle prime amichevoli stagionali, tocca a Gasp rifletterci con pazienza.

Tutti e due insieme?

Schierata con il 3-4-2-1, sebbene contro un avversario di sicuro di fascia inferiore, la Roma ha dato l’impressione di essere molto a suo agio, sicura nel far riferimento su un solo centravanti, utile sia in attacco che, soprattutto, come dimostrato in occasione del gol, in fase di pressione.

Vista l’abbondanza di trequartisti e l’intenzione di rifornire la rosa di altri giocatori appartenenti a questo reparto, l’ipotesi che Gasperini scelga di aggiungere una punta davanti, al momento, è abbastanza complicata da ipotizzare, anche se il tecnico piemontese non ha mai escluso dei colpi di scena.

Durante l’esperienza all’Atalanta, infatti, Gian Piero, a tratti, scelse di schierare contemporaneamente Zapata e Muriel, sfruttando il grande momento di forma di Luis, in alcuni frangenti impossibile da trattenere in panchina, nonostante la sua capacità di risultare decisivo anche subentrando a gara in corsa.

Di conseguenza, sebbene sarebbe, a quel punto, necessario relegare in panchina numerosi trequartisti, non è impossibile riflettere su un attacco a due punte, coadiuvato, alle spalle, da un fantasista in grado di fornire palloni invitanti e dirigere gli attacchi collettivi della squadra, coinvolgendo anche gli esterni di centrocampo.

Paulo Dybala, così come Tommaso Baldanzi e Matias Soulé, sarebbe perfetto in quel ruolo e, di certo, sarebbe perfettamente capace di azionare l’intera giostra offensiva giallorossa, che, a quel punto, con Ferguson in grado anche di retrocedere sulla linea della Joya, diventerebbe molto versatile.

Chissà, allora, che Gasp non stia seriamente pensando di poter virare su questa opzione, modificando leggermente lo schieramento tattico che per tanti anni gli ha regalato tante soddisfazioni…

Foto: facebook AS Roma.

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