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Spalletti: “Nazionale? L’addio mi toglie il sonno. Non mi passa mai”

Spalletti: "L'addio alla Nazionale mi toglie il sonno"

L’ex CT della Nazionale, Luciano Spalletti, ha rilasciato un’intervista a Repubblica nella quale ha ripercorso la sua esperienza con l’Italia

Dopo esser stato sollevato dall’incarico di CT dell’Italia, arrivato lo scorso giugno dopo la sconfitta contro la Norvegia, Luciano Spalletti è tornato a parlare. L’ex allenatore del Napoli, tra le altre, nell’intervista ha analizzato il suo periodo alla guida della Nazionale. Inoltre, tra i vari argomenti trattati, Spalletti ha cercato le ragioni per le quali poi si è arrivati alla separazione. Di seguito, i passaggi fondamentali dell’intervista rilasciata al quotidiano.

Spalletti: “Quando l’Italia chiama, non si riflette; si risponde”

Luciano Spalletti, a seguito dell’esonero da CT della Nazionale, ha descritto le sue sensazioni di queste ultime settimane riguardo all’esonero: Non mi passa mai. Mi toglie il sonno, mi condiziona tutto. Anche quando mi sembra di essere felice, mi torna in mente quella cosa lì. Il mio rammarico più grande è non essere riuscito a far capire ai ragazzi che gli volevo bene”.

L’ex tecnico di Roma e Inter, in ogni caso, non rinnega la scelta di aver accettato la panchina dell’Italia“Quando la Nazionale chiama, non si riflette: si risponde. Forse è proprio questo uno dei valori che oggi rischiamo di perdere”.

Poi Spalletti ha ammesso quello che forse è stato un eccesso di zelo da parte sua: “Ho premuto troppo sul senso di appartenenza. Chiedevo di cantare l’inno, di fare un grido prima di ogni allenamento. Lo facevo con orgoglio, ma forse è stato troppo”.

“Dispiace non essermi goduto il tricolore con il Napoli”

L’allenatore classe 1959, inoltre, ha difeso alcuni dei suoi ex calciatori: “Non si facciano dire che sono scarsi, sono di altissimo livello. Bastoni, Barella, Dimarco… non rinuncerei mai al mio gruppo storico. Dopo l’Europeo credevo che avessimo ritrovato la via giusta, ma come succede a volte, scavi un solco per l’acqua e quella prende un’altra strada. E alla fine scava una voragine”.

Oltre alla Nazionale, Spalletti si è soffermato su un’altra ferita ancora aperta per lui: il mancato giro sul pullman per celebrare la vittoria dello scudetto con il Napoli nel 2023. Ecco le sue parole: Il più grande dispetto che ho ricevuto è stato non averci fatto sfilare per la città sul pullman. Mi mancherà per sempre. Mi è mancato ancora di più quest’anno, quando ho visto gli altri festeggiare. Ho chiesto a qualche calciatore di mandarmi un video, per capire almeno che effetto fa quella folla da lì sopra

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