Assicurandosi un altro giovane forte e di belle speranze, il Como ha aggiunto un ulteriore tassello alla sua intrigantissima rosa.
Sebbene siano trascorsi solo dieci giorni dall’apertura ufficiale di questa sessione di calciomercato estiva, il Como di Mirwan Suwarso, presidente dei lariani e, soprattutto, uomo di fiducia della proprietà indonesiana, si è già dimostrato caldissimo, andando a completare numerosi colpi.
Come dicevamo qualche giorno fa, la squadra di Cesc e del ds Ludi si sta muovendo seguendo uno spartito ben definito, agevolato sì da una disponibilità economica tutt’altro che indifferente, ma anche da una visione chiara e precisa del prossimo futuro biancoblù, il quale, ad oggi, appare più radioso che mai.
Nonostante, difatti, la scorsa stagione sia stata la prima in Serie A dopo tantissimi anni di astinenza, il Como si sta mostrando al resto del mondo per quello che è, ossia una società solidissima ed in grado di concorrere con le big europee per accaparrarsi i migliori giovani a disposizione sul mercato.
Non può essere un caso, in questo senso, che, giocatori come Nico Paz e Diao, reduci entrambi da un’annata molto al di sopra delle aspettative, siano rimasti in riva al Lago di Como, trattenuti da un club che ha intenzione di investire su di loro e non semplicemente di ricavare dalle loro cessioni delle pulsvalenze.
Proseguendo su questa linea, dunque, il riscatto del centrocampista Maximo Perrone, dimostratosi uno dei pilastri del centrocampo di Fabregas, non poteva che essere il prossimo obiettivo dei lombardi, i quali, con la solita determinazione, hanno scelto di acquistarlo definitivamente dal Manchester City.
La trattativa
Pep Guardiola, per molti esperti, è stato l’uomo che, dal 2000 in poi, ha influito maggiormente sul cambiamento del calcio, essendo stato in grado di influenzare numerosi allenatori in giro per il mondo con le sue idee tattiche, focalizzate sul possesso palla e sull’impiego di calciatori multifunzionali.
Il tecnico spagnolo, allora, dall’alto della sua bravura, non può di sicuro aver perso di vista le capacità del giovane argentino classe 2003, il quale, durante la prima stagione in Serie A, si è imposto come un regista abilissimo, solido in difesa, ma estremamente intelligente nelle fasi di manovra.
Maximo dispone, infatti, di un’elevata capacità di leggere il gioco, la quale, al momento, risulta essere abbastanza indispensabile per il Como di Cesc Fabregas, che, da ex centrocampista, ha saputo valorizzarlo al meglio, permettendo alla sua stella di brillare ed illuminare gli altri interpreti lariani.
Era pronosticabile, di conseguenza, che i Citizens, proprietari del cartellino del ventiduenne, opponessero una resistenza abbastanza feroce nei confronti di un suo possibile riscatto per una cifra inferiore ai dieci milioni di euro e, non a caso, la trattativa, secondo molte fonti avviatasi già da qualche settimana, si è protratta quasi fino alla metà di Luglio.
Alla fine, però, è arrivata l’ufficialità: Maximo Perrone è diventato ufficialmente un calciatore di proprietà del Como per la non trascurabile cifra di tredici milioni di euro.
Il futuro del Como
Il riscatto del suo regista, arrivato in coda all’acquisto di circa una decina di calciatori, tutti, come detto, giovani e di bellissime speranze, non può che far aumentare il livello d’entusiasmo che circola intorno al Como in queste settimane, durante cui, come promesso a fine stagione, i lariani stanno gettando definitivamente la maschera.
Se, infatti, per tutta la passata annata Cesc e i suoi dirigenti hanno tentato di mantenere un profilo basso, affermando come la salvezza fosse l’unico obiettivo stagionale, la situazione è assolutamente cambiata da qualche settimana, se è vero che, ormai, forte di tutti i movimenti di mercato compiuti in entrata, la società lombarda non può più nascondere le proprie ambizioni.
E’ vero, verissimo, che nel mondo del calcio, come in tutti gli altri, è necessaria una grandissima pazienza, ma, d’altro canto, è impossibile non osservare come, qualora le cose dovessero andare per il giusto, il Como possa rappresentare una reale concorrente alla qualificazione ad una coppa europea.
Ad oggi, difatti, la rosa lariana è, secondo l’opinione di chi scrive, superiore a quella di compagini come Torino, Genoa o Udinese e, a causa del mercato bloccato, rischia di superare in valore anche quella di un club molto più blasonato come la Lazio.
E’ tutt’altro che scontato, di conseguenza, che il club di Suwarso, il prossimo anno, non possa ritrovarsi a scendere in campo in qualche coppa continentale, elevando definitivamente il proprio status ed affermandosi come una realtà nascente e altrettanto fiorente del nostro calcio.
Foto: facebook Como 1907.