Eusebio Di Francesco, neo allenatore del Lecce, si è presentato in conferenza stampa toccando diversi temi in vista della prossima stagione
Il Lecce, dopo la salvezza ottenuta nella scorsa stagione, ha deciso di ripartire da Eusebio Di Francesco sulla panchina. Il tecnico ex Venezia, tra le altre, è pronto a rimettersi in gioco dopo la retrocessione all’ultima giornata alla guida dei lariani. Per il tecnico classe 1969, si tratta di un ritorno in una piazza come quella di Lecce; Di Francesco, infatti, ha già allenato la formazione pugliese da giugno a dicembre 2011, all’inizio della sua carriera da tecnico. Di seguito, i passaggi fondamentali della conferenza stampa di presentazione.
Di Francesco: “Graziano Fiorita ci guiderà dall’alto”
Il mister giallorosso, Eusebio Di Francesco, ha iniziato la conferenza con un pensiero toccante per Graziano Fiorita: “Ringrazio il direttore, il presidente e la società per questa opportunità. Sono venuto qui con il mio nuovo staff, tra cui figurano Del Rosso, Pinzi, il preparatore Neri. Mi manca qualcosa però. Il mio pensiero va a Graziano Fiorita, un vero amico. Noi con il mio staff, con la società e i tifosi lotteremo per raggiungere la salvezza con lui che ci guiderà dall’alto. Ci tenevo a ringraziare il mio ex vice allenatore Pierluigi Iervese”.
Poi su con che spirito Di Francesco torna a Lecce: “Quando arrivai la prima volta c’era una società che si stava smantellando, si viveva un’atmosfera strana, io ero un po’ inesperto, avevamo avuto una alternanza di prestazioni incredibile. Ci sono stati alti e bassi in quel periodo. Sono qui perché sono convinto che sia il momento giusto e il posto giusto per dare il mio contributo per raggiungere l’obiettivo finale”.
“Mercato? C’é da lavorare. Il Lecce ha tifosi incredibili”
Il tecnico si è poi espresso sul mercato e sulle sue richieste fatte alla società: “Oggi le caratteristiche dei giocatori fanno la differenza ancor più del sistema di gioco. Noi abbiamo terzini come Veiga, Gallo, molto predisposti alla fase offensiva. Quindi cerchiamo di mettere in squadra coppie che abbiano caratteristiche diverse l’uno con l’altro”.
Sulla pressione che c’è nel giocare a Lecce in una piazza calda come quella pugliese: “Da avversario dico che venire a giocare qui non è facile, per il tifo, l’attaccamento, il numero di abbonati. Dobbiamo portare i tifosi dalla nostra parte con l’atteggiamento. Sul gol cercheremo di lavorarci per migliorare la squadra. A Venezia mi è capitato tante volte di creare tanto, a prescindere dai tiri in porta. Zeman chiamava tiri della disperazione quelli da 40 metri, che per me non sono tiri”.