L’ex allenatore del Liverppool, Jurgen Klopp, ha espresso la sua ferma e convinta opinione sul nuovo Mondiale per Club al podcast Die Welt
Le parole del tecnico tedesco non sono solo uno sfogo, ma una vera e propria accusa a un sistema calcio che è sempre più incentrato sul profitto e meno sulla tutelare i suoi protagonisti. Klopp sottolinea una realtà spesso trascurata: i giocatori, pur ricevendo ricchi stipendi, sono sottoposti a un grosso carico fisico e mentale. L’assenza di pause tra un torneo e l’altro, o addirittura l’accavallarsi di alcune competizioni rischiano di mettere in pericolo la salute dei tesserati i tutti i club più importanti del mondo. Di seguito, le parole Klopp rilasciate nell’ultima puntata del podcast Die Welt.
Klopp: “Mondiale per Club? Una follia”
Jurgen Klopp, attualmente Head of Global Soccer del gruppo Red Bull, ha detto la sua sul Mondiale per Club: “È una follia assoluta, la peggior idea mai implementata nel calcio. Capisco che per alcuni club i soldi siano tanti, ma non è così per tutti. I giocatori non hanno più tempo per recuperare, né fisicamente né mentalmente. L’anno scorso c’erano Coppa America ed Europeo, quest’anno il Mondiale per Club, e l’anno prossimo il Mondiale. Quando dovrebbero riposarsi?”
L’ex tecnico del Borussia Dortmund ha poi continuato: “Un giocatore NBA guadagna tanto e si riposa quattro mesi all’anno. Virgil van Dijk non ha mai avuto una pausa del genere, né quegli stipendi”.
“Con tutte queste gare, ci saranno tanti infortuni”
Klopp si è poi soffermato sulle possibili conseguenze di un numero tanto elevato di partite che ci sono da giocare: “Temo un’ondata di infortuni mai vista. Si pretende che giochino ogni partita come se fosse una finale, 70 o 75 volte l’anno. Non si può andare avanti così. Senza pause, anche il prodotto perde valore”.
L’allenatore tedesco ha poi concluso: “In tutta la mia carriera, ho avuto solo una volta una preparazione di due settimane e mezzo con l’intera squadra a disposizione. Poi abbiamo giocato ogni tre giorni per un anno intero. È disumano”.