Oggi in “Storie di calciomercato” parliamo di quella volta in cui Zlatan Ibrahimović fu vicinissimo al Napoli di Ancelotti.
I dettagli dell’affare Ibrahimovic-Napoli
La storia inizia nei primi giorni di dicembre del 2019, a Beverly Hills. Sotto il sole dorato della California, Zlatan Ibrahimović aveva già deciso: gli States non gli bastavano più. Dopo una stagione da 56 presenze e 52 gol con i Galaxy, aveva dato spettacolo, ma non trovato sfida. Così prese il telefono, chiamò Mino Raiola, e gli disse che la sua avventura nel team di Los Angeles era finita. Voleva il campo, il rumore, l’adrenalina. E soprattutto, voleva un pubblico che lo amasse. Poi, una sera qualsiasi, sull’enorme schermo del televisore della sua villa, appare Diego. Un documentario su Maradona. Il San Paolo che esplode. Gli occhi della gente. Follia pura. Quelle immagini dello stadio, l’amore viscerale di una città per il suo numero dieci, gli riaccesero qualcosa dentro. Fu lui a dire al suo entourage di chiamare il club: il Napoli diventò subito la sua prima opzione. I colloqui con la società si intensificarono, la trattativa prese forma. In panchina c’era Carlo Ancelotti, tecnico con cui Ibrahimović aveva lavorato a Parigi: tra i due il rapporto era positivo, di rispetto. Ibra aveva anche valutato l’idea di vivere in barca nel Golfo. Tutto sembrava pronto. Era tutto pronto. Poi l’11 dicembre 2019, giorno in cui doveva firmare col Napoli, De Laurentiis esonerò Ancelotti. I risultati dei partenopei quell’anno furono fallimentari, e tra il club e i giocatori non scorreva buon sangue. Al suo posto arriva Gennaro Gattuso.
Cosa fece saltare l’affare
Da quel momento, il quadro cambia. Il club perde stabilità, e l’attuale ct della nazionale ha un’idea precisa di calcio: 4-3-3, centravanti mobile, pochi compromessi. E il profilo di Ibrahimović non rientra nel nuovo progetto tecnico. Qualche giorno dopo la sconfitta del Napoli a Bergamo, Ibrahimović prende la decisione definitiva. Scarta l’opzione Napoli e sceglie di tornare al Milan. Non per nostalgia, ma perché lì trova quello che cercava: una squadra in difficoltà, da trascinare. Una maglia da ricostruire. Un’ultima battaglia da vincere, e che vincerà, portando lo scudetto a Milano nella stagione 2021/22.
Fonte: Adrenalina, libro di Ibrahimović