In vista dell’importantissima sfida contro la Fiorentina, Ranieri ragiona su quale modulo assegnare alla sua Roma.
“Stairway to heaven” cantavano nel lontano 1971 i Led Zeppelin, ipotizzando un vero e proprio passaggio alla Terra Promessa, una strada che li conducesse nel luogo in cui tutti gli esseri umani sperano di concludere la propria esperienza di vita.
A quattro giornate dalla fine, le gare che restano alla Roma di Claudio Ranieri sono vissute più o meno allo stesso modo da tutto l’ambiente giallorosso, il quale sa benissimo che la propria “scala per il Paradiso” passerà proprio dagli scontri con Atalanta, Milan, Torino e Fiorentina.
Proprio quest’ultima, reduce dalla complicata e dispendiosa trasferta di Siviglia, conclusasi con una sconfitta che non ha ancora pregiudicato il possibile accesso alla terza finale di Conference League consecutiva, è la prossima avversaria dei giallorossi.
L’obiettivo della banda di Pellegrini e compagni non può che essere l’esclusione, tramite una vittoria, dei viola dalla corsa Champions League, alla quale la squadra di Palladino è ancora disperatamente attaccata con le unghie e con i denti, nonostante tutte le enormi difficoltà affrontate durante l’annata.
Trovandosi di fronte una compagine stanca, martoriata dagli infortuni e probabilmente già con la testa al ritorno di giovedì sera al Franchi, qualcuno in casa Roma potrebbe pensare che l’impegno con i gigliati sarà di bassissima difficoltà, nonostante il ricordo della pesante sconfitta dell’andata.
Mai pensiero potrebbe essere più errato, se è vero che Kean e i suoi compagni hanno dimostrato in più di un’occasione di essere pericolosi per tutte le squadre, soprattutto per quelle messe meglio di loro in classifica.
Ranieri, di conseguenza, dovrà scegliere con l’abituale saggezza l’assetto più corretto da impartire alla sua Roma, a cui, ormai, la soluzione della doppia punta non suona più tanto stravagante.
Le due soluzioni della Roma
Avere un piano di riserva, durante una stagione lunga, estenuante e piena di possibili insidie, è sempre una buona idea, un bene da conservare e di cui andare assolutamente fieri.
Claudio Ranieri lo sa bene e, probabilmente, se avesse avuto maggiore tempo, si sarebbe concentrato di meno sul 3-4-2-1 su cui ha insistito fin dall’inizio della sua terza esperienza sulla panchina della Roma, ma, in quel momento, era necessario in assoluto che la squadra ritrovasse dei punti di riferimento, persi con la gestione precedente.
Ecco, dunque, che per una quindicina di partite l’allenatore di Testaccio non ha mai proposto schieramenti alternativi, scegliendo di mantenere invariata la formula che gli stava fornendo tanti dividendi in quella fase dell’annata, utile a conquistare i primi punti dell’incredibile rimonta che sta continuando anche adesso.
Una volta ristabilite molte delle certezze perse, però, per Claudio è arrivato il momento di trovare una formula nuova e, dopo la bellissima gara di San Siro, si può senza dubbio affermare che la soluzione della doppia punta è un assetto estremamente interessante.
Dovbyk e Shomurodov, infatti, si completano in maniera ottima e, alle loro spalle, Soulé e Pellegrini mettono a disposizione di tutta la squadra la loro fantasia e la loro tecnica, apparendo come due registi provetti, in grado di mettere in moto la manovra.
Il tutto, ovviamente, conferisce alla Roma una connotazione più offensiva, ma, come già affermato prima della gara contro l’Inter, i giallorossi non hanno alcun interesse a coprirsi in questo momento della stagione, anzi, devono pensare a fare un gol in più degli avversari.
Sta, quindi, a Ranieri scegliere su quale soluzione puntare e, alla luce delle gare condotte fino adesso, il popolo giallorosso non può che riporre tutta la sua fiducia in lui.
Foto: facebook AS Roma.