Ancora una volta ieri sera Lamine Yamal ha dimostrato a tutto il mondo il suo talento. Lo spagnolo però, non è il primo talento della Masia, a brillare contro i neroazzurri.
Lamine de que planeta viniste? Lo spagnolo ieri ha festeggiato le 100 presenze con la maglia del Barcellona. Il tutto a 17 anni, 9 mesi e 17 giorni. Eppure la tranquillità e la personalità dell’esterno assomigliano tanto a quella di un veterano.
All’età di 15 anni 9 mesi e 16 giorni è diventato il più giovane debuttante nella storia del club blaugrana, quando ha sostituito Gavi, il 29 Aprile 2023. In una gara contro il Real Betis, terminata 4 a 0, lo spagnolo ha messo per la prima volta piede sul manto erboso davanti a milioni di telespettatori.
Il merito va dato certamente a Xavi, che in una gestione estremamente altalenante del suo Barcellona, potrebbe aver lanciato definitivamente “The Next Big Thing.”
Il classe 2007 in Estate aveva incantato tutto il mondo con le sue giocate, disputando un’Europeo straordinario, coronato con la vittoria ai danni dell’Inghilterra. 16 anni, e nessuna paura di prendersi il mondo.
Nel corso di questa stagione il suo talento è definitivamente esploso. 15 gol e 24 assist nell’attacco di un Barcellona stellare.
A un talento smisurato va ad abbinarsi sempre di più un ego e una fiducia nei propri mezzi, vista forse solo nel giovanissimo Cristiano Ronaldo, titolare al Manchester United.
Lamine Yamal però, non è il primo talento della Cantera a incantare il mondo, e sicuramente non sarà l’ultimo. In Catalogna, c’è ancora un altro giocatore, giovanissimo, consacratosi anche lui contro l’Inter. L’attuale numero 10 del Barcellona, al momento in panchina, Ansu Fati, fino a pochi anni fa era sul tetto del mondo.
Lamine Yamal e Ansu Fati l’Inter nel destino
Il gol del classe 2007 segnato ieri sera è semplicemente immarcabile. Lo stesso Simone Inzaghi in conferenza ha ammesso che occasioni del genere è impossibile non concederle. Raddoppiarlo o anche triplicarlo si rivela inutile, anche soltanto per non concedere spazi ai suoi compagni.
Una rete come quella siglata ieri sera infatti non può portare ad altro se non ad alzarsi e in piedi ed applaudire “un bambino.”
Il 10 dicembre 2019 però il mondo del calcio, e in particolare il pubblico neroazzurro si alzava ad applaudire un altro bambino prodigio. Ansu Fati, nell’ultima partita dei gironi della Champions League del 2019, segna un gol con un vero e proprio colpo da biliardo contro l’Inter, a San Siro.
Il prodigio blaugrana, classe 2002 doveva essere l’erede di Lionel Messi, al punto da ricevere la 10 del club catalano. Una responsabilità e un peso enorme, che alla fine lo hanno portato a fare crack. 4 interventi in soli 6 mesi, un infortunio al menisco che gli è costato l’intera stagione del 2020.
Quando è rientrato poi, ha fatto fatica a riprendersi il Barcellona, finendo in prestito. Nemmeno sotto De Zerbi è riuscito a rilanciarsi, e adesso è tornato in Spagna, dove di fatto è la riserva proprio di Lamine Yamal.
L’auspicio dunque non soltanto dei tifosi del Barcellona ma forse di tutti i tifosi del calcio mondiale, è che la parabola del 2007 non sia la stessa del classe 2002.
Lamine Yamal è un prodigio, “un talento di quelli che appaiono una volta ogni 1000 anni” e in quanto tale merita di essere tutelato.