Il PSG di Luis Enrique sta portando a termine una delle stagioni migliori degli ultimi anni, culminata con una semifinale di Champions.

Il sogno Champions del PSG continua anche in semifinale, nonostante la sconfitta indolore degli uomini di Luis Enrique in casa dell’Aston Villa.

Negli anni infatti, ci siamo abituati a vedere la grande potenza parigina soffrire nella massima competizione europea, subendo molte volte rimonte storiche e memorabili.

In questo articolo andremo quindi a definire il percorso del Paris Saint Germain in questa stagione, nella quale c’è stata una vera e propria rivoluzione nella costruzione della squadra.

Il PSG più “normale” di sempre grazie a Luis Enrique

In molti, dopo l’addio di Messi, Neymar, e Mbappe, pensavamo ad un PSG in fase di ridimensionamento, con l’acquisto di molti giocatori giovani per provare ad aprire un nuovo ciclo.

Nessuno avrebbe mai pensato che questa squadra, piena di talento ma senza veri e propri leader tecnici, sarebbe riuscita ad arrivare così lontano in Champions League.

La semifinale raggiunta contro una squadra tra l’Arsenal e il Real Madrid sancisce infatti uno dei momenti più alti della storia recente del club, da sempre criticato per le scarse campagne europee negli ultimi anni.

L’ultima volta che infatti la squadra parigina è arrivata io in finale è stato nel 2021, quando il gol di Coman spense le speranze di Neymar e compagni.

Nella costruzione della rosa attuale però, è forte la volontà dell’allenatore spagnolo, chi ha voluto dare un’identità precisa alla sua squadra eliminando giocatori strapagati e considerati da molti accentratori di gioco.

Via dunque le stelle dai lauti ingaggi e dentro giovani di prospettiva (pagati comunque cifre importanti) per una squadra sostenibile, divertente, in stile Barcellona.

il “calcio liquido” del PSG

La formazione schierata nella scorsa serata da Luis Enrique, ah come unico calciatore Over 30 il capitano Marquinhos, e infatti l’ultimo rappresentante del glorioso PSG dei primi fasti.

L’allenatore spagnolo ha deciso dunque in estate e a gennaio di investire gran parte del budget a disposizione sugli esterni, con gli arrivi di Doue e Kvaratskhelia che hanno aumentato di molto l’imprevedibilità dell’attacco francese.

Si è così optato per un calcio liquido, nel quale i giocatori offensivi non hanno un vero e proprio ruolo definito, ma si adattano alle caratteristiche degli avversari affrontati.

Infatti, contro la Aston Villa abbiamo notato come dembele abbia giocato prevalentemente come falso 9, spostandosi poi successivamente sull esterno per gli inserimenti delle due ali d’attacco.

A centrocampo invece è stata premiata la tecnica proveniente dalla penisola iberica, con un trittico di nomi provenienti da Spagna e Portogallo.

Il più decisivo è stato sicuramente Fabian Ruiz, che dall’europeo giocato in estate è diventato un vero e proprio centrocampista totale in mezzo al campo.

In difesa invece Luis Enrique ha deciso di sganciare i terzini in propulsione offensiva, sfruttandone le caratteristiche balistiche e di inserimento.

Le due reti ieri sera sono infatti arrivate proprio da Mendes e da Hakimi, capaci di sfruttare gli spazi a disposizione.

Importa invece la sicurezza la data Gigio Donnarumma, che è stato capace di superare le critiche e da riconquistato il posto da titolare in questa stagione.

Dove può arrivare il PSG quest’anno?

Il PSG ad oggi ancora e lotta per tutte le competizioni, avendo già però archiviato il campionato ad aprire.

La squadra francese è infatti arrivata in finale di Coppa di Francia, da giocare contro il Reims, ed è ancora in lotta in Champions League.

Il sogno Triplete è dunque ancora vivo, anche se bisognerà lottare molto specialmente nella massima competizione europea.

Fonte foto: instagram @psg