Ritorno di fiamma del Milan, Fiorentina sempre più in basso: il pagellone da 0 a 10 della 10ª giornata di Serie A
La 10ª giornata di Serie A è andata in archivio, con equilibri modificati e ancora qualche polemica arbitrale.
Tra i primi posti la bagarre si fa sempre più calda e avvincente, mentre nella lotta salvezza c’è un protagonista inatteso che sprofonda sempre di più.
Dai top ai flop di questa giornata, è tempo di un nuovo pagellone da 0 a 10. Vediamolo nel dettaglio.
Voto 10: Milan
Una partita combattuta, un match pieno di emozioni e “ribaltoni”, ma alla fine, tra Milan e Roma, a festeggiare sono stati i rossoneri. Il voto potrebbe essere più basso visto il dominio giallorosso nei primi 30’ di gioco, ma i ragazzi di Allegri hanno dimostrato un carattere e una maturità che solo le grandi squadre hanno. E aver vinto il big match di giornata alza notevolmente il voto.
Voto 9: Bologna
Meno celebrato di altre big, ma sempre lì, costante, concreto. Il Bologna di Vincenzo Italiano — ancora in tribuna per broncopolmonite — espugna il Tardini e raggiunge la Juventus a quota 18 punti. Il rosso a Ordonez complica la vita al Parma, ma la differenza tecnica e mentale si era già vista. La doppietta di Santiago Castro fotografa il momento di grazia di una squadra matura e consapevole. Prima della sosta, arriva il Napoli: ora serve confermarsi.
Voto 8: Juventus
Buona la prima per Luciano Spalletti alla Juventus. L’ex ct della Nazionale debutta sulla panchina bianconera con una vittoria pesante: 2-1 a Cremona firmato Kostic e Cambiaso, nonostante le assenze di Yildiz, Bremer e Kelly. La Juventus non è ancora guarita, ma si rimette in carreggiata: la vetta dista appena quattro lunghezze. Lo Sporting in Champions e il derby col Toro diranno se la cura funziona davvero o se servirà più tempo.
Voto 7: Como
Crescita evidente per il Como di Cesc Fabregas, soprattutto sul piano mentale e nella gestione dei momenti chiave. A Napoli, i lariani mostrano ordine, lucidità e personalità, restando in partita fino all’ultimo. Brilla Diao, ritrovato e decisivo nelle ripartenze. Il rammarico è sicuramente il rigore fallito da Morata, ipnotizzato dal solito Milinkovic-Savic. Ma l’impressione è che la squadra abbia finalmente trovato identità e convinzione.
Voto 6: Inter
Il voto avrebbe potuto essere decisamente più basso, ma l’Inter strappa la sufficienza in extremis. L’autogol di Frese al 93’ regala ai nerazzurri tre punti preziosi a Verona dopo le reti di Zielinski e Giovane. Chivu però non convince del tutto: turnover discutibile e difesa poco compatta. Bene Zielinski, benissimo Calhanoglu, ma la sensazione è che serva maggiore equilibrio. Il Napoli è nel mirino, ma per restare in alto servirà un salto di qualità.
Voto 5: Pisa
Il problema non è la prestazione, ma la gestione. Avanti 2-0, il Pisa di Gilardino si fa rimontare ancora una volta, come già accaduto a Bergamo e San Siro. Il potenziale per salvarsi c’è, ma la squadra si scioglie nei momenti chiave. Finché non risolve questo limite, la permanenza in Serie A resterà una corsa ad ostacoli.
Voto 4: Roma
La prestazione dei primi 30 minuti di gioco è la più bella messa in campo dalla Roma in questa stagione, ma i restanti 60 sono da mani nei capelli. Il gol del Milan, causato da una fase difensiva disattenta, ha fatto crollare il cartello di certezze della squadra di Gasperini nei restanti 60. La reazione finale è comunque encomiabile, ma i rossoneri avrebbero potuto fare molto più di un singolo gol. Il rigore sbagliato da Dybala è la ciliegina sulla torta di una serata – o meglio, degli ultimi 60 minuti – da dimenticare.
Voto 3: Parma
Cuesta si aggrappa all’espulsione di Ordonez per giustificare la sconfitta di giornata, ma il Parma era già in grosse difficoltà. Dopo il vantaggio di Bernabè, i gialloblù si spengono e subiscono il ritorno del Bologna. Pellegrino resta a secco e la difesa incassa il dodicesimo gol in dieci giornate. Serve una scossa: la squadra è impantanata nelle zone basse e fatica a reagire.
Voto 2: Sassuolo
Un colpo di testa di Ostigard in pieno recupero condanna il Sassuolo, battuto da un Genoa più motivato e ordinato. La squadra di Grosso appare confusa, fragile, incapace di gestire anche i momenti positivi della partita. Sconfitta meritata, che apre una crisi.
Voto 1: Atalanta
La Dea non decolla. Sconfitta a Udine e decima posizione con soli 13 punti in dieci giornate. Juric non trova la chiave: turnover eccessivo, poca incisività davanti e un gioco che non entusiasma. L’Atalanta è un cantiere aperto e il paragone con l’era Gasperini inizia a pesare. Con questa rosa, si può (e si deve) fare molto di più.
Voto 0: Fiorentina
Più che una crisi, un vero tracollo. Il ko interno con il Lecce sancisce il peggior avvio di sempre in Serie A per la Fiorentina. Pioli aveva promesso una squadra da Champions, ma i numeri raccontano un’altra storia: ultimo posto e un ambiente depresso. Le dimissioni non sono arrivate, ma l’esonero sì, anche se tardivo. Il secondo ciclo di Pioli a Firenze finisce nel peggiore dei modi.







