Arrivati alla ventottesima gara di Serie A, Evan N’Dicka non è mai risultato assente, confermandosi una costante della difesa della Roma.
All’interno di una partita di calcio, lo sport che tanto amiamo, si muovono ed agiscono vari tipi di calciatori, ognuno con le sue peculiarità, dovute, ovviamente, anche alla diversa posizione occupata in campo.
La caratteristica più distintiva di ogni singolo interprete, secondo il parere di chi scrive, è, però, da rintracciarsi nel bisogno o meno che ogni calciatore ha di farsi sentire all’interno della partita.
Mi spiego meglio: ci sono interpreti la cui prestazione, nel caso in cui il telecronista non pronunci mai il loro nome, è valutabile senza dubbio negativamente, al di sotto delle aspettative.
Questo categoria è formata in prevalenza da giocatori offensivi, ossia coloro che hanno bisogno di una rete o, comunque, di una giocata sopra le righe per condizionare in bene il giudizio riguardo la propria gara.
Al contrario, esistono anche interpreti che compiono le loro migliori prove quando il commentatore tende a non nominarli mai, lasciandoli nell’ombra della gara.
Evan N’Dicka, il centrale difensivo della Roma, è esattamente questo tipo di calciatore: silenzioso, umile, ma estremamente efficace, come sta dimostrando ampiamente nella stagione corrente.
La colonna della Roma
Da quel lontano Cagliari – Roma, primo appuntamento di questa stagione, sono trascorsi ormai diversi mesi, ma, in un’annata in cui i giallorossi hanno cambiato pelle numerosissime volte, un’unica grande certezza è rimasta intatta, marmorea come tante delle opere presenti nella Città Eterna.
Da quella domenica di fine agosto, difatti, Evan N’Dicka non ha mai saltato una gara di campionato, mantenendo intatta la propria posizione al centro della difesa, aldilà del susseguirsi delle varie gestioni tecniche.
Titolare con De Rossi, con Juric‘ e ora con Ranieri: l’ivoriano ha convinto sempre tutti, dimostrando un’affidabilità molto maggiore rispetto allo scorso anno e una tenuta fisica assolutamente invidiabile, capace di renderlo uno dei marcatori più temuti dell’intera A.
Uno dopo l’altro, quasi tutti i centravanti del nostro campionato hanno dovuto soccombere alla prepotenza fisica di Evan, capace, sempre in maniera abbastanza pulita, di disinnescare ogni minaccia, svariando da Vlahovic’ a Lukaku, da Retegui a Thuram.
Su di lui, dunque, la Roma ha sempre continuato a fare grande affidamento, specialmente da quando si è definitivamente affermata la linea difensiva a 3 uomini, nella quale, vista la presenza di un regista arretrato come Mats Hummels, era decisiva la presenza di due arcigni difensori come N’Dicka e Mancini.
A livello di leadership, poi, l’ivoriano non ha potuto che aumentare il proprio peso specifico all’interno dello spogliatoio, che, già al termine della scorsa stagione, lo aveva promosso per acclamazione come suo nuovo veterano, sua nuova colonna nonostante la sola stagione di permanenza nella Capitale.
Il prossimo anno?
A tre anni dalla scadenza del contratto giallorosso di N’Dicka, la domanda con cui ho scelto di aprire questo paragrafo può apparire un po’ fuori luogo, ma, alla luce delle prestazioni messe in atto in questa stagione, a mio parere, è un dubbio che ci si deve porre.
In un calcio sempre più fisico, infatti, che punta sempre più sulla muscolarità dei suoi interpreti, un difensore roccioso e tenace come Evan potrebbe essere il profilo giusto per numerose squadre in giro per l’Europa, magari partecipanti anche alla Champions.
Il nativo di Parigi, di conseguenza, attirato dalle luci stordenti della più prestigiosa competizione continentale, potrebbe riflettere sul suo futuro nella Capitale, di cui, fino ad ora, si è detto comunque assolutamente innamorato.
La Roma, poi, considerando i grandi investimenti adoperati dai Friedkin negli ultimi anni sul mercato, potrebbe seriamente vacillare di fronte ad un’offerta ritenuta adeguata al valore del calciatore, in grado, soprattutto, di costituire una corposa plusvalenza.
Bisogna sempre ricordarsi, difatti, che il centrale ivoriano è sbarcato nella Capitale senza che i giallorossi sborsassero un centesimo, essendo Evan in quel momento svincolato dopo l’esperienza con i tedeschi dell’Eintracht.
La logica, ovviamente, impone di trattenere il numero 5 ad ogni costo, ma, come questo sport ci sta insegnando negli ultimi anni, in fase di calciomercato è assolutamente necessario rimanere sempre con gli occhi aperti, senza dare per scontato nulla.
Insomma, “non bisogna aver paura, ma stare un poco attenti”.
Foto: facebook AS Roma.