A tre giornate dal termine di questa stagione, la Roma deve iniziare a fare i conti con il proprio avvenire, ancora abbastanza nebuloso.
L’attuale stagione di Serie A, secondo tanti appassionati, è una delle più avvincenti ed imprevedibili degli ultimi anni e, a voler guardare la classifica, non serve esserne dei grandi conoscitori per risultare concordi.
Sia la lotta per lo scudetto, che quella per l’Europa e per la salvezza, infatti, appaiono chiaramente come molto serrate, destinati a risolversi solo all’epilogo dell’ultima giornata di campionato, che avrà luogo nell’ultimo fine settimana di Maggio, fra circa una ventina di giorni.
La Roma di Claudio Ranieri, grazie all’incredibile rimonta che spera di portare a termine, di pari passo con l’altrettanto inaspettata striscia di imbattibilità, è sicuramente una delle squadre che ha contribuito maggiormente all’enorme stato di confusione della Serie A.
In pochi, non a caso, avevano avuto il coraggio di preannunciare una risalita così vorticosa da parte della squadra capitolina, la quale, invece, ora rischia seriamente di approdare in Champions League, andando a superare in volata le avversarie che l’hanno preceduta per tutta l’annata.
Nonostante, quindi, tutto l’ambiente giallorosso non possa che essere estremamente concentrato sulle ultime tre gare della sua stagione, è inevitabile iniziare a ragionare sul prossimo futuro che attende l’Associazione Sportiva Roma, se è vero che, in vista della prossima annata, andranno operate delle scelte ben precise.
Un obiettivo dichiarato del tecnico di Testaccio, infatti, fin dalla sua conferenza di presentazione, è stato quello di restituire una qualche progettualità alla sua squadra del cuore, guidandolo verso ciò che il destino ha in serbo per lei.
Servirà, quindi, tanta saggezza e altrettanta lucidità per compiere delle scelte che, anche se drastiche, devono necessariamente risultare funzionali per l’avvenire romanista.
Da chi deve ripartire la Roma…
Il ragionamento che il quadro dirigenziale della Roma dovrà fare al termine della stagione non potrà che iniziare dall’individuazione delle basi, intese come giocatori, sulle quali fondare tutto il progetto relativo alla prossima annata.
Il girone di ritorno, in questo senso, non può che essere molto utile per compiere queste valutazioni, se è vero che, grazie agli ottimi risultati e alla strada intrapresa dai giallorossi, è possibile analizzare con più attenzione quali siano stati i protagonisti maggiormente in luce.
Partendo dal reparto arretrato, non si può che “fondare la propria Chiesa” su Svilar, Mancini e N’Dicka, rivelatesi tutti e tre delle certezze praticamente granitiche per la difesa giallorossa, la quale, da quando è arrivato Ranieri, in campionato ha subito solo tredici reti: impossibile non riconfermarli.
Sugli esterni, poi, Angelino, Rensch, El Shaarawy e Saelemaekers hanno dimostrato di meritare i minuti a loro concessi, così come Koné, Pisilli, Gourna-Douath e, nonostante le numerose critiche che gli vengono quotidianamente rivolte, Cristante, nelle ultime partite diventato nuovamente titolare al posto di Paredes.
Pochi dubbi anche sulla trequarti, dove, nonostante ora sia indisponibile, Dybala ha dato prova di essere ancora un giocatore decisivo, alla pari di Soulé, il quale, sebbene ultimamente stia giocando sulla fascia, è comunque ascrivibile in questa categoria.
Anche Baldanzi, d’altro canto, quando ha ricevuto spazio non ha mai fatto rimpiangere i titolari e, di conseguenza, essendo un giocatore ancora giovane, è assolutamente doveroso rinnovargli la fiducia.
Davanti, infine, è difficile non ipotizzare una riconferma per un investimento molto esoso come Dovbyk, mentre sussiste qualche dubbio in più su Shomurodov, il quale, sebbene abbia ampiamente meritato la fiducia della società, potrebbe lasciare spazio a qualche nuovo acquisto.
…e da chi no
E’ sempre doloroso negare a qualcuno, specialmente se il suo desiderio è quello di rimanere, la permanenza in una determinata squadra, ma, in certe situazioni, è assolutamente necessario sia per il bene della squadra che del giocatore stesso.
Ciò, come già sappiamo da qualche settimana, non avverrà nel caso di Hummels, il quale ha annunciato con preavviso il proprio ritiro,, evitando di creare grattacapi ai dirigenti della Roma.
Situazione differente per Celik, il quale, nelle ultime gare, ha conquistato con merito la titolarità, dimostrando di tenere alla maglia. Il turco, tuttavia, non ha mai fornito un rendimento costante e, quindi, i giallorossi potrebbero valutare la sua cessione.
Altri giocatori con le valigie pronte, poi, potrebbero essere Nelsson e Salah-Eddine, arrivati a Gennaio e impiegati con il contagocce da Ranieri, il quale, dopo l’exploit contro il Braga, ha scelto di tenere fuori a lungo anche Saud Abdulhamid, anche lui in dubbio per la prossima stagione.
E’ a centrocampo, però, che potrebbero avvenire le maggiori rivoluzioni, se è vero che due veterani come Paredes e Pellegrini potrebbero salutare la Capitale, ognuno per i suoi motivi.
L’argentino, per esempio, non ha mai taciuto il suo desiderio di tornare a giocare per la squadra del suo cuore in Argentina, lasciando il calcio europeo e, di fatto, anche il livello più alto di competizione.
Lorenzo, invece, al termine di una stagione molto al di sotto delle aspettative, potrebbe scegliere di cambiare aria, lasciando la fascia a Mancini e optando per un’altra società in cui rialzarsi, aiutato da un po’ di fiducia, magari.
Si prospetta, dunque, una sessione di mercato estiva particolarmente impegnativa per la Roma, il cui obiettivo primario, però, al momento, è la scelta del nuovo allenatore, l’uomo da cui, con ogni probabilità, dipenderà l’indirizzo tattico della Magica del futuro.
Foto: facebook AS Roma.